Altosanniti d’America: l’agnonese Marco Antonelli

Marco Antonelli: dall’Agnone operaia alla Youngstown imprenditoriale

Altosanniti d'America, immagine creata con AI
Altosanniti d’America: l’agnonese Marco Antonelli – altosannio.it

Marco Antonelli nacque ad Agnone nel 1857 ed emigrò negli Stati Uniti all’età di sedici anni. Il giovane trovò lavoro come “portatore d’acqua” proprio mentre lo sciopero dei minatori di Coalburg (Hubbard Township) stava fallendo. Sebbene non fosse un “crumiro“, si unì alla folla di italiani destinati alle miniere durante la dura vertenza del 1873.

Molti anni dopo, Antonelli fu la fonte dell’articolo del 5 gennaio 1925 di Charles Carr sul Youngstown Vindicator, che elencava i nomi di oltre trenta italiani arrivati nel 1873 per lavorare nelle miniere della contea di Trumbull. Successivamente scavò carbone a Buena Vista (Pennsylvania) ed era presente quando tre crumiri italiani furono uccisi nella famosa sparatoria sul fiume Youghiogheny. Da lì approdò alla fabbrica di ferro Brown-Bonnell di Youngstown.

Poco dopo lavorò come capo cantiere per le ferrovie e per appaltatori privati, costruendo ricchezza e relazioni. Con i risparmi aprì una drogheria, una panetteria e poi una banca estera, tutti a Youngstown. In parallelo vendette biglietti transatlantici come agente per dodici linee di navi passeggeri.

Antonelli tornò in Italia nel 1881 e sposò Giovanna Di Camillo. La coppia ebbe dieci figli, molti dei quali divenuti professionisti. Giovanna morì nel 1897 e, l’anno seguente, Marco sposò Gabriella (Barbara) Ferrando, vedova di Coalburg. In questo viaggio di ritorno negli Stati Uniti Antonelli portò con sé quasi quattrocento italiani. La coppia si ritirò nella tenuta di Youngstown, mantenendo le proprietà di Gabriella a Coalburg. Marco Antonelli morì nel 1930, noto e rispettato.

Gli emigranti puntavano a un’occupazione e all’invio di rimesse al “vecchio paese”: nel 1907 gli italiani negli USA mandarono oltre 52 milioni di dollari in Italia. In anni precedenti alla Grande Depressione, molti esercizi commerciali italiani offrivano anche servizi finanziari. Con il commercio di food importato e la necessità di pagare debiti in patria, i nuovi arrivati si rivolgevano ai propri connazionali per cambio valuta, prestiti, pagamenti, assicurazioni e obbligazioni. I servizi bancari e di viaggio come quelli di Antonelli rispondevano a bisogni concreti e alimentavano la vitalità economica di Youngstown.

Mentre Alfonso Saulino fu il primo a sventolare la bandiera italiana a Youngstown, Antonelli guidò i connazionali nella contea di Mahoning diventando il primo cittadino naturalizzato. Contribuì a finanziare la Chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo su Summit Avenue; nel 1895, con Andrew Serafino, fondò la Loggia Colombo, tra le prime società di mutuo soccorso locali, e fece pressing per riconoscere il 12 ottobre come festa di stato in onore di Cristoforo Colombo. Conquistò inoltre la leadership del Partito Repubblicano locale.

Il “Gran Ballo” del 1911, per il sedicesimo anniversario della Loggia Colombo nella sala dei Cavalieri di Colombo, segnò l’apice del successo sociale della prima comunità italiana: cinquanta coppie sfilarono sulla musica dell’orchestra di Fleming. La grande marcia fu guidata da Andrea e Carolina Serafina; lui e Antonelli, alla guida della Loggia fin dagli inizi, furono celebrati come organizzatori del ballo più elegante della stagione.

Da umile portatore d’acqua nelle miniere di Coalburg a imprenditore e benefattore citato nella Storia di Youngstown e della contea di Mahoning di Joseph Butler, Marco Antonelli non solo costruì un notevole successo personale, ma creò servizi finanziari e mutualistici che resero Youngstown un magnete dell’immigrazione italiana.

Editing: Francesco Di Rienzo — Copyright: La Gazzetta Italiana Magazine

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