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Turismo

Santa Lucia la Posta, ad Agnone

Santa Lucia la Posta, ad Agnone – altosannio.it

A cura di Enzo C. Delli Quadri, Armando Bartolomeo e Antonio Leonelli*

Il 28 e 29 giugno una gran folla onora Santa Lucia La Posta o delle Poste (da qualche tempo la festa viene anticipata all’ ultima domenica di giugno)

La chiesetta di Santa Lucia della Posta è una cappella situata lungo il grande Tratturo Regio Celano-Foggia, in Agro di Agnone tra i comuni di Pietrabbondante, Carovilli e Pescolanciano. Lì vicino ci sono la riserva MAB di Collemeluccio, il Bosco la Posta e la Selva di Castiglione di Carovilli. Che si tratti di una cappella tratturale lo denota, al suo interno, la presenza di varie statue di santi, riferibili alla tradizione della transumanza; in particolare, l’icona di S. Michele Arcangelo.

I devoti usano raccogliersi in preghiera proprio nel bosco, la sera e la notte prima della festa principe del 29 giugno (da qualche tempo la festa viene anticipata all’ ultima domenica di giugno), punteggiata da rosari, processioni e vespri.  Pellegrini provenienti da paesi vicini (in particolare da Salcito) intonano canti tradizionali accompagnati da un organetto della tradizione pastorale. Colpisce un inno a S. Lucia che affonda le origini nella storia del loro pellegrinaggio.

Davanti alla chiesetta domina lo scenario la Quercia “sacra” di Santa Lucia la Posta della Specie:  Quercus cerris, dal Nome Comune: Cerro, con un tronco dalla Circonferenza di 3,50 mt. e una Età presumibile di 100-130 anni.

C’è una storia legata alla costruzione della Chiesetta.  Si narra  che un ricco signore della  Puglia percorresse l’attuale strada San Mauro – Pietrabbondante, in compagnia di sua figlia cieca. Ad un certo momento, la figlia indicò al padre un punto dove, diceva, di aver visto comparire Santa Lucia, protettrice della vista. Pare che la Santa fosse proprio sopra un albero, sorridente. La fanciulla riacquistò la vista ed il padre, per devozione, fece erigere la chiesetta nel punto dove si dice fosse avvenuto il miracolo.

L’albero, prima, e la chiesetta, dopo, rappresentano, quindi, la sacralità e la religiosità dell’area.

I fedeli assistono alla messa

Dopo aver cantato e reso omaggio alla Vergine siracusana, i pellegrini escono dal tempio camminando all’indietro per non voltare le spalle alla statua.

e poi banchettano…anno 2018

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(*) con le foto di Ilaria di Somma e alcune informazioni assunta dal sito molisealberi.com
R.D.V.

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