Chi c’è dietro il colpo del secolo al Louvre? Le indagini porterebbero alla criminalità organizzata, perché piazzare la refurtiva sul mercato è impossibile.
Il colpo del secolo, lo ha soprannominato la stampa francese. Ed in effetti quanto accaduto al Louvre nella mattinata del 19 ottobre 2025 non passerà inosservato da qui alla fine dei giorni. Due uomini travestiti da operai (uno di loro è stato inquadrato di spalle mentre operata con una motosega portatile di piccole dimensioni mentre indossava un gilet giallo di sicurezza, n.d.r.) hanno trafugato nove reperti vecchi di circa duecento anni e retaggio dell’epoca napoleonica.
Tra questi spicca la corona dell’imperatrice Eugenia, ritrovata poco dopo che l’allarme era scattato, purtroppo danneggiata. Su di essa sono incastonati oltre 1300 gioielli, tra diamanti ed altro. E chissà, può darsi che le dimensioni della corona siano state ritenute tali da dare troppo facilmente nell’occhio. Il colpo al Louvre è durato sette minuti, con i due ladri – accompagnati da altri due complici – che hanno raggiunto il celebre museo di Parigi in modi diversi.
Si ritiene che due di loro abbiano raggiunto il Louvre su altrettanti scooter mentre altri due siano arrivati lungo la Senna. Fatto sta che, dopo la rapina più eclatante degli ultimi cento e passa anni, tutti quanti loro sono riusciti a dileguarsi. Ironia della sorte, poco più di un secolo fa sempre al Louvre era avvenuto un furto eclatante. Protagonista passato alla storia fu l‘italiano Vincenzo Peruggia, originario di Dumenza, in provincia di Varese e che lavorava come imbianchino.
Peruggia si nascose nottetempo in uno sgabuzzino e poi staccò nientemeno che la Gioconda dalla sua cornice e la portò via con se senza alcun problema. Due anni dopo il famosissimo dipinto rinascimentale di Leonardo da Vinci venne ritrovato a Firenze, con Peruggia che affermò di avere agiro per spirito patriottico. Adesso invece di patriottico non c’è assolutamente nulla, e quanto è stato rubato verrà frazionato ed immesso sul mercato nero.
Molto difficilmente invece i pezzi nella loro interezza potranno essere piazzati. Si tratta di bene pubblici che appartengono allo Stato francese e, per estensione, all’umanità dal punto di vista culturale. Tutti quanti questi monili di vario tipo erano esposti nella Galleria dell’Apollo. Si tratta di una tiara e di collane ed orecchini. Ma anche per il più incallito, facoltoso e senza scrupoli collezionista privato tenere in casa questi oggetti inestimabili costituirebbe un rischio dal punto di vista penale.
La vendita sul mercato nero è esclusa a priori, perché si tratta, come detto, di preziosi troppo conosciuti. Purtroppo la loro sicura distruzione porterà alla sparizione per sempre di queste opere ed anche ad un taglio netto di almeno l’80% del loro valore.
Le indagini preliminari, anche esaminando la strumentazione tecnologica impiegata – motoseghe ed incisori di ultima generazione e miniaturizzati, travestimenti, organizzazione logistica e veicoli impiegati – lascia pensare che la banda fosse costituita da elementi criminali molto esperti e dal sangue freddo. Potrebbe comunque darsi che ci sia pure la pista di un collezionista privato residente certamente alla lontana dall’Europa.
E purtroppo in tutto ciò è emersa la totale impreparazione della rete di sicurezza del Louvre, tra carenze di telecamere di sicurezza ed antifurti, protezioni alle finestre ed anche un personale ridotto. E ci sarà una bella gatta da pelare anche per quanto riguarda la copertura assicurativa. Perché certamente le opere trafugate saranno sotto un qualche tipo di copertura. Ci vorrà certamente del tempo per stabilire un adeguato indennizzo e per fare si che il tutto diventi operativo.
Sicuramente molti di voi non sapranno cos'è il Tour Tourism, appena però lo scopriranno non…
Iniziano a delinearsi i contorni della prossima Manovra di Bilancio: la bozza è stata presentata…
Una storia che parla di unione(letterale), di economia e 'ribellione': tutti i segreti dei dolcetti…
Tutta l'Italia o quasi investita dal maltempo: arrivano piogge intense e grandinate, temporali e venti…
Non tutti conoscono il turismo digitale, ma è qualcosa che sta prendendo grande piede. Moltissimi…
Anche se non hai mai lavorato un giorno in vita tua, puoi avere una bella…