Comune di 6.180 abitanti della provincia dell’Aquila.
Regione Abruzzo
Provincia L’Aquila
Sindaco Umberto Murolo (PdL) dal 14/06/2004
Territorio
Altitudine 805 m s.l.m.
Superficie 83,98 km²
Abitanti 6.125[1] (31-12-2010)
Densità 72,93 ab./km²
Frazioni Roccacinquemiglia
Comuni confinanti Montenero Val Cocchiara (IS), Rionero Sannitico (IS), Rivisondoli, Roccaraso, San Pietro Avellana (IS), Scontrone, Vastogirardi (IS)
Storia
Anticamente era chiamato Aufidena, ed era abitato dai Sanniti.
Le superbe mura megalitiche della rocca evocano le gesta gloriose dell’età sannitica che vide in questa zona nascere la civiltà di Aufidena, roccaforte conquistata poi dai romani nel 209 a.C. I romani elevarono tale popolazione dotandola di un ordo, o senato autonomo, di un foro e successivamente anche di strutture per i giochi in onore dell’imperatore Augusto.
Nel IX secolo tutto il territorio della chiesa di Santa Maria, l’antica sede episcopale fu donata dal duca di Benevento ai Benedettini della prossima Badia di San Vincenzo al Volturno sorta nel 703, i quali riportarono la vita e la civiltà in questi luoghi.
Successivamente le scorrerie unne e saracene, costringendo a rinunciare agli insediamenti sparsi in prossimità delle terre coltivate, indussero gli abitanti di queste contrade ad arroccarsi sulle alture e a realizzare opere fortificate, finché nel XI secolo i figli di un tal Borrello si sostituirono ai Benedettini. Appartenente a questa famiglia, Oderisio assunse il titolo di conte e mutò il nome del casato in quello dei “di Sangro” e nel 1050 si fece edificare un castello di grande importanza strategica sulla rocca difesa dalle mura megalitiche, riuscendo a stabilizzare il suo predominio fra i territori circostanti. Da allora tutto l’insediamento circostante assunse il nome di Castrum Sari.
Tale posizione strategica e situazione di prosperità caratterizzò La via degli Abruzzi per molti secoli, sempre minacciata e invidiata per la sua posizione e per l’importanza per i rapporti commerciali. Nel 1228 le truppe del cardinale Colonna incendiarono e distrussero il borgo e il castello di Castrum Sari per punire la fedeltà serbata a Federico II di Svevia dal Conte Rinaldo II di Sangro. Qualche anno dopo un giovane monaco di Isernia, Pietro di Angelerio, il futuro Celestino V, diede inizio qui alla sua vita eremitica.
Caduti gli Svevi, gli eredi di Rinaldo di Sangro subirono la vendetta di Carlo d’Angiò; infatti seguirono rappresaglie, saccheggi ed incendi. Tutto ciò finché Re Ferrante, dopo aver battuto il figlio di Renato D’Angiò, riparò i danni e concesse franchigie e immunità. Così Castel di Sangro rinasceva come una piccola borghesia artigiana e mercantile. Castel di Sangro era così forte che neppure il devastante terremoto del 1456 o la peste del 1656 fece cadere il paese. Tutto ciò indusse Carlo III di Borbone ad insignire Castel di Sangro del titolo di città nel 1744. Però quando Napoli perse il suo ruolo di capitale anche la Via degli Abruzzi perse di importanza, ed i governi post unitari si dimostrarono di scarsa sensibilità. Questi e altri problemi di cui era protagonista il meridione provocarono la miseria di cui peraltro si fece interprete Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 – Napoli 1906) in memorabili dipinti.
Castel di Sangro bombardata
Il 7 novembre 1943 i Tedeschi fecero saltare in aria l’intero centro abitato per rallentare l’avanzata delle forze alleate che qui si batterono per i successivi 8 mesi fino a sfondare la difesa tedesca sulle coste del Monte Arazzecca e sulla cima del Colle di San Giovanni o Castello Superiore, entrambi compresi nella famosa linea “Gustav”.
Quest’ultima radicale distruzione determinò un’ennesima diaspora degli abitanti che avevano resistito al nemico e favorito l’avanzata alleata con un ardimento inadeguatamente riconosciuto dalla tardiva medaglia di bronzo al valore militare conferita al Gonfalone municipale.
Geografia
La Città sorge al limite di una valle molto ampia, sulla riva destra di un corso d’acqua a carattere torrentizio: il Sangro. Il Sangro ha le sorgenti nei pressi della cittadina di Pescasseroli, nel cuore del Parco d’Abruzzo.
Prima di raggiungere la valle il torrente forma un lago di discrete dimensioni nell’invaso in prossimità di Barrea, altro ridente Comune facente parte del Parco. A valle di Castel di Sangro il torrente si arricchisce di altre acque e assume la caratteristica di fiume. A Villa Santa Maria (Chieti) il Sangro forma il lago navigabile di Bomba grazie a una diga in terrapieno. Infine sfocia nel Mar Adriatico. Il Sangro è ancora popolato da trote della specie “fario” e, frequentemente, è sede di gare di pesca valevoli per il titolo italiano. Dai ponticelli dentro Castel di Sangro è possibile ammirare le trote mentre, controcorrente, attendono l’eventuale cibo trasportato dal torrente. Castel di Sangro è la sede commerciale della zona, nonché attivo centro turistico per la vicinanza con gli impianti sciistici di Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli.
Da visitare
Tra le cose da visitare a Castel di Sangro ricordiamo:
• La Basilica di Santa Maria Assunta
• Il Museo civico Aufidenate, all’interno dell’ex Convento della Maddalena, museo archeologico e sede di frequenti mostre temporanee sulle tradizioni locali e l’intero centro storico.
• Nello stesso convento è anche presente il Museo Internazionale della Pesca a Mosca intitolato a Stanislao Kuckiewicz.
• La Civita
• Ruderi del Castello Medioevale, con le vicine Mura Megalitiche
• La Pinacoteca Patiniana, dedicata al pittore castelsangrino Teofilo Patini
Musei
• Museo Civico Aufidenate
• Museo Internazionale della Pesca a Mosca Stanislao Kuckiewicz
• Pinacoteca Patiniana – Mostra permanente dedicata a Teofilo Patini
Contrade o quartieri
Castel di Sangro si può dire diviso in otto contrade, o quartieri, e precisamente:
Civita – È la parte più alta della città, in gran parte centro storico.
Stazione – Il quartiere delle stazioni ferroviarie. Vi si trova l’ospedale.
Strade
Le principali strade sono:
• la Fondovalle Sangro, una superstrada ancora in attesa di completamento per un tratto di qualche chilometro da decenni, che collega Castel di Sangro con la Val di Sangro, e quindi con il Mar Adriatico. La stessa strada prosegue anche per un buon tratto verso sud e viene sfruttata dalle migliaia di turisti che provengono dalle zone della Campania e delle altre regioni meridionali della riva tirrenica d’Italia;
• la SS 17, una strada a scorrimento veloce che collega L’Aquila a Foggia, anche questa sfruttata molto dai turisti. Necessita di un ampliamento proprio nei pressi di Castel di Sangro, a causa della mole di traffico che deve gestire, superiore alla sua reale capacità (durante tutto l’anno, per l’alto traffico degli abitanti dei paesi vicini che si recano a Castel di Sangro quotidianamente) e questo è stato causa anche di svariati incidenti, alcuni anche mortali. È comunque una strada ben gestita dai mezzi sparti-neve in inverno, visto il tracciato d’alta quota.
• la Isernia – Castel di Sangro, nuova superstrada, completata solo per metà, che permetterà di dimezzare i tempi di collegamento tra l’Alto Molise e l’Alto Sangro.
Ferrovie
A Castel di Sangro convergono tre diverse tratte ferroviarie regionali:
Ferrovia a Castel di Sangro
• La Sangritana (Castel di Sangro – Lanciano), gestita dalla società omonima, ferrovia usatissima soprattutto prima della Seconda guerra mondiale e poco dopo ma poi caduta in profonda crisi a causa dello spopolamento della valle del Sangro, e soprattutto a causa dell’apertura della parallelela superstrada. In alcune circostanze la società Sangritana ha esercito un servizio turistico, chiamato Treno della Valle, riuscendo a riempirlo di turisti. Attualmente la ferrovia è però chiusa al traffico, a causa di lavori in corso tra i comuni di Bomba e Quadri. La linea è a trazione elettrica e fino alla fine della seconda guerra mondiale era armata con binari a scartamento ridotto, poi sostituiti.
• Le tratte da Sulmona e da Carpinone della Ferrovia Sulmona-Isernia, gestita da RFI, con quattro corse giornaliere. Una linea che risale anch’essa ad un periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale, e che ha fatto la fortuna di queste zone dal punto di vista turistico (ancora oggi se ne sentono i benefici). Questa meravigliosa ferrovia, collegata alla Roma-Pescara, parte da Sulmona (“città dei confetti”) e raggiunge Carpinone in Molise: in pratica, sale vertiginosamente fino alle pendici della Maiella (Campo di Giove); poi attraversa l’altopiano di Pescocostanzo-Rivisondoli (stazione più alta d’Italia dopo il Brennero). Dopo Roccaraso il treno scende su Alfedena (porta del Parco d’Abruzzo) e raggiunge Castel di Sangro. Da qui riparte in salita per San Pietro Avellana (“città del tartufo nero”); poi attraversa il verde Alto Molise (zona tipica del caciocavallo) con l’incantevole Carovilli e termina a Carpinone, da dove si può cambiare per Campobasso, Roma oppure Napoli. Dal 11 ottobre 2010 il traffico è sospeso da Castel di Sangro a Carpinone e viceversa.
Il tracciato montano non permette alte velocità, ma proprio per questo consente una ottimale osservazione delle bellezze naturali attraversate e dunque ripaga ampiamente il viaggiatore in qualsiasi stagione. Per chi non si accontenta di ammirare dal finestrino c’è la possibilità di vivere l’esperienza del “treno+bici”: cioè caricare la bicicletta (senza smontarla) sul treno (con l’apposito biglietto). Raggiunti gli altopiani, si potrà pedalare in grande libertà in tutte le direzioni (Rivisondoli e Pescocostanzo, Agnone e Capracotta, senza dimenticare il teatro sannitico di Pietrabbondante e il Santuario dell’Addolorata). Per maggiori informazioni sulle due linee ferroviarie, visitare i relativi collegamenti esterni.
Personalità legate a Castel di Sangro
• Teofilo Patini (Castel di Sangro, 1840 – Napoli, 1906), pittore
• Giuseppe Liberatore (Castel di Sangro, 1756 – L’Aquila, 1842), medico
• Aurelio Balzano (Castel di Sangro, 1802 – Palermo, 1825), medico, affiliato alla Carboneria fu esiliato e processato a Palermo dove fu costretto a prestar servizio presso l’Ospedaletto Militare. <> (da “La vita di un comune del reame” di Vincenzo Balzano) • Vincenzo Balzano (Castel di Sangro, 1866 – Roma, 1951), magistrato italiano, storico dell’arte e studioso della storia d’Abruzzo e Molise • Adelchi Sansonetti (Castel di Sangro 10/07/1924 – 16/03/2009), Arciprete
Festività e manifestazioni
Le serate di agosto sono allietate dalle tante manifestazioni musicali dell’Agosto Castellano.
Dal 17 al 22 di agosto l’Associazione Culturale Pandora realizza l’Estate Organistica con concerti sugli organi antichi dell’Alto Sangro e in particolare quello della Basilica di santa Maria Assunta a Castel di Sangro.
Nello stesso mese di agosto, solitamente nelle prime due settimane, l’Associazione Culturale La Clessidra organizza ormai da vari anni la Festa dei Giovani con giochi e manifestazioni culturali dedicate ad un pubblico prevalentemente giovane, ma non solo, e durante la quale viene organizzato un Festival Musicale con la consegna del Premio Clessidra in Musica.
Nel teatro “F. P. Tosti” si svolge, durante tutto l’anno, Aufidena Musica, con spettacoli musicali e teatrali.
Da qualche anno ha preso piede la September Fest, la festa della birra, che dura quattro o cinque giorni tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, per la quale viene allestito un grande tendone nei pressi dello stadio, con cena, spettacoli musicali serali e discoteca dalla mezzanotte in poi.
La sera del santo patrono, San Rufo (il 27 agosto) c’è una grande festa, in cui spesso viene invitato a Castel di Sangro qualche cantante di fama, e segue un lungo spettacolo pirotecnico.
Tra ottobre e novembre di ogni anno, vi è il Made in Italy Film Festival, festival del cinema organizzato dall’Associazione 70Eventi per ricordare il vecchio cinema italiano d’autore.
Tradizioni
Una tradizione di Castel di Sangro, ormai caduta in disuso era la Matunata, che avveniva ogni 1º gennaio. In questa festa, i giovani castellani giravano per le vie della città cantando una canzone chiamata, appunto, La Matunata, con la quale chiedevano dolci e doni alla popolazione, casa per casa.
Nel 1999 si tentò di rinnovare la tradizione, con una speciale matunata a cui parteciparono molti bambini delle scuole elementari. Fu tuttavia un evento isolato e dal 2000 si è tornati a non farla più.
Dialetto sangrino
Il dialetto sangrino è la lingua parlata a Castel di Sangro prima del sopravvento dell’italiano. I principali fonemi del castelsangrino sono la “e” muta a fine di parola, come nella lingua francese, e la “sc” dolce, più cupa di quella italiana e meno netta e sibilante.
Si tratta di un dialetto parlato da una civiltà contadina, vicina alla natura, pertanto con molte espressioni crude o sconce, sinonimo di una lingua semplice e schietta.
Alcuni termini o espressioni di esempio, con relativa pronuncia:
• Abbasce (pron.: abbàsc) = sotto, laggiù
• Cannela (pron.: cannèla) = candela
• Capezzone (pron.: capzzòn) = persona importante
• Cascia (pron.: càscia) = cassa
• Datte na mossa! (pron.: datt na mòssa) = muoviti!
• Nesciune (pron.: niùn oppure, se ha funzione di pronome, nsciùn) = nessuno
• ’Si (pron.: sìnch, non con la N molto pronunciata) = sindaco
Sport
Il Castel di Sangro Calcio, per gli amici semplicemente “il Castello”, raggiunse nel 1996 la Serie B e vi rimase due anni, fino al 1998. Pertanto, venne costruito uno stadio (intitolato a Teofilo Patini, uno fra i maggiori pittori di fine ’800 e primi ’900) da 7200 posti circa, ma che in occasione di un’importante partita contro il Pescara per rimanere in serie B (finita con una vittoria per il Castello) e di un’altra di Coppa Italia contro l’Inter, altrettanto importante, quantomeno per la fama dell’avversario (finita in pareggio 1 a 1), toccò i 10000 spettatori, con l’aggiunta di tribune metalliche removibili.
Stadio Patini
Castel di Sangro vanta delle attrezzature sportive di alto livello, forse sotto-sfruttate. Nelle vicinanze dello stadio, sono presenti anche molte attrezzature per la pratica del tennis, con il Centro F.I.T. (Federazione Italiana Tennis), e numerosi campi, due dei quali coperti e riscaldati, sfruttabili nelle giornate invernali.
Di gran rilievo anche il Palazzetto dello Sport, recentemente rimodernato, capace di ospitare partite di calcio a 5, pallacanestro (tra le quali quelle della locale squadra Sangro Basket) e pallavolo; è dotato di tribuna per gli spettatori.
Sempre a proposito di pallavolo, la squadra sangrina Volley Alto Sangro ha vinto campionato di Prima Divisione nella stagione agonistica 2009/2010.
Poi c’è da qualche anno un divertente parco acquatico, completo di scivoli e onde artificiali, con due piscine più un lago da girare affittando un pedalò, una barca a remi o una moto d’acqua. Nella stessa zona, trova posto anche un secondo lago per la pesca alla trota.
Da segnalare anche il parco faunistico Abruzzo Zoo, ospitante vari animali della zona e non (alcuni giungono da altri continenti), con la possibilità di gite a cavallo.
Bibliografia
Libri storici
• Aufidena – Scavi e topografia (di G. De Petra, anno 1901).
• Aufidena Caracenorum – Ai confini settentrionali del Sannio (Memorie storiche intorno all’antica città di Castel di Sangro) (di Vincenzo Balzano, Edizioni Sansaini, anno 1923).
• Aufidena oggi Castel di Sangro (di L. Fiocca, anno 1899).
• Avanzi della città pelasgica, osca, sannita in Castel di Sangro (di Vincenzo Balzano, anno 1907).
• Documenti per la storia di Castel di Sangro (di Vincenzo Balzano). Opera divisa in 3 volumi. Primo volume: Edizioni Lapi, anno 1915. Secondo volume: Tip. delle Mantellate Editore, anno 1929. Terzo volume: Edizioni Vecchioni, anno 1935.
• Dove fu Aufidena? (di Vincenzo Balzano, Tipografia Editore Oriente Putaturo, anno 1899).
• Francesco Ferradini e il cantiere della Collegiata di Castel di Sangro (in “Opus” di D. V. Fucinese, anno 1988).
• I legisti ed artisti abruzzesi – Lettori nello studio di Bologna (di Vincenzo Balzano, Tipografia Oriente Putaturo, anno 1892).
• Gli Antichi Italici (di G. Devoto, anno 1961).
Fonte: Wikipedia e Italiapedia
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