Per anni abbiamo sentito dire che la capricciosa si chiamasse così per via della figlia del pizzaiolo che la creò, ma le cose non stanno proprio così: ti svelo il reale motivo del suo nome!
Di leggende ne girano e ne sono girate sul perché la pizza capricciosa si fosse chiamata così e perché ancora ad oggi continui a chiamarsi in tal modo, eppure io sono un curiosone e non mi fermo mai alla storiella che si racconta, che si tramanda o che si può trovare online. Difatti sulla pizza capricciosa aleggia sempre questo sentito dire del pizzaiolo che la creò in onore di sua figlia, una ragazzina piuttosto capricciosa che amasse mangiare solo prosciutto e funghi.

Facendo qualche ricerca in più ho potuto constare che questa, per l’appunto, fosse solo una leggenda e che in realtà la capricciosa si chiama in questo modo proprio per un motivo ben definito e ti assicuro che non lo avresti mai detto.
Perché la pizza capricciosa si chiama realmente così: sfatiamo il mito della figlia
La pizza capricciosa è ad oggi un simbolo italiano per eccellenza insieme alla pizza margherita, marinara e quattro stagioni. Prevede solitamente una base di salsa di pomodoro e mozzarella, aggiunta di funghi champignon, prosciutto cotto, olive nere e in alcuni contesti o pizzerie è possibile trovarla anche con uova sode e acciughe. Insomma, la versione ufficiale è sicuramente quella appena descritta, ma perché si chiama proprio così?
Bisogna tornare al 1937: il ristorante Capricciosa infatti fu colui che iniziò a servirla più come esigenza che come scelta specifica di menù. Difatti era più una pizza svuotafrigo che permetteva al pizzaiolo di poter sfruttare le varie rimanenze da frigo come parti finali del salume, rimanenze di formaggio e così via(considerando che in quegli anni le normative vigenti erano molto meno severe, specialmente sulla derivazione e qualità dei prodotti). Una pizza che negli ultimi anni forse ha vissuto un vero e proprio tramonto, anche se sono moltissime le pizzerie che ad oggi la stanno riportando a galla con ingredienti di qualità.

La capricciosa tuttavia, secondo altre fonti veniva chiamata così proprio per il ‘capriccio‘ dello chef: per non buttare nulla afferrava ciò che durante le ultime fasi del servizio rimaneva e via, le gettava sulla base margherita e spediva in forno(da qui la presenza di acciughe, uova soda, spesso anche peperoni o mais).
Sicuramente rimane il simbolo della pizza italiana, che grazie alla selezione di ingredienti di alta qualità ad oggi può essere assolutamente vista come revival sfizioso. Ricordati di tutto questo la prossima volta che andrai in pizzeria con gli amici e raccontagli il vero motivo per cui la capricciosa si chiami proprio così!