di Antonia Anna Pinna[1],
con foto di Antonia Anna Pinna o tratte dal web
Il 22 gennaio, a Villalago, si festeggia la ricorrenza della morte del Patrono San Domenico Abate avvenuta a Sora nel 1031. Dopo la messa pomeridiana alle 18.00, si accende, in piazza, una grande Fanoglia “Alta pira di legna” e altre fanoglie, successivamente, vengono accese in ogni rione. Quando il fuoco delle pire si attenua, inizia la festa: si cena tutti insieme intorno ai fuochi.
San Domenico è stato il fondatore di Villalago; intorno all’anno mille andava predicando per queste terre e non sempre trovava buona accoglienza: era molto severo nell’applicazione della regola cristiana, morigerato, nei comportamenti, cosa non condivisa dal clero, già all’epoca.
Il suo comportamento, schivo e dedito alla preghiera, gli valse, da parte di un nobile, l’assegnazione della valle “De Lacu” perché ne facesse un eremo. Per chi, oggi, arriva a Villalago incontra l’eremo di San Domenico, con una chiesetta e la grotta con le travi di legno dove il Santo domiciliava. Va detto che non volle tenere per sé la valle “De Lacu” ma incoraggiò i coloni ad abitarla.
I tanti miracoli e leggende, che seguirono la sua figura, ce lo fanno amare come allora e le feste in suo onore sono seguitissime in paese e all’estero. Se esiste Villalago (AQ) lo si deve a lui.
Preparazione delle Fanoglie
Le Fanoglie vengono accese
Quando il fuoco delle pire si attenua, inizia la festa: si cena tutti insieme intorno ai fuochi
I giovani conservano la tradizione
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[1] Antonia Anna Pinna, Abruzzese di Villalago (AQ), lavora in Banca d’Italia. Ama la scrittura e, in particolare, la poesia che nasce dal suo profondo amore per ogni forma di vita, dal suo essere donna, madre e moglie.
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