a cura di Enzo C. Delli Quadri
Trattasi di itinerari nel territorio dell’ Almosava che Isabella Pannunzio[1] (Isa per gli amici) percorre appassionatamente. Ne coglie gli aspetti più interessanti e, con piacere, ce li fa conoscere[2]. Una almosaviana doc!!!
Il Monte Meta (2242 m) è una delle maggiori cime dell’appennino abruzzese compresa all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
È situata sul confine tra Lazio, Abruzzo e Molise: tra i comuni di Alfedena (AQ), Picinisco (provincia di Frosinone) e Pizzone (provincia di Isernia), ai suoi piedi si trova il Passo dei Monaci (1981 m. s.l.m.).
Conosciuta più spesso con la denominazione al femminile la Meta, dà il nome ad una catena montuosa detta Monti della Meta che dal Valico di Forca d’Acero procede verso la Valle di Comino meridionale e digrada nelle valli del Liri e del Volturno prendendo il nome di Mainarde nelle cime più basse e più meridionali. (Wikipedia)
Versante abruzzese
L’itinerario parte dal Pianoro Campitelli (1420 m), raggiungibile comodamente in auto, a 10 km dal comune di Alfedena. Seguendo il sentiero l1 segnalato, si attraversa una fitta faggeta fino a quota 1712, dove il panorama si apre su un assolatissimo altipiano, i Biscurri, che sale fino a quota 1980. Poi il sentiero diventa più impervio e attraversa una impegnativa pietraia. A questo punto in direzione sud si arriva al Passo dei Monaci, a quota 1986 m, dove inizia l’ultimo tratto di salita, molto ripido ma senza rocce, si prosegue fino alla cima da dove si gode di uno dei panorami più suggestivi d’Abruzzo.
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[1] Isa, Almosaviana, si è laureata in Scienze naturali, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Lavora presso la Cooperativa MadreNatura che si occupa di Educazione Ambientale, Consulenza Ambientale, Percorsi Naturalistici. Adora una frase di A. Rimbaud: ”…ed io come uno zingaro me ne andrò via lontano nella Natura!”
[2] pan.isa@libero.it; madrenatura.societacooperativa@facebook.com; www.madrenaturacoop.it
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Editing: Enzo C. Delli Quadri
Immagini straordinarie, luoghi altrettanto stupendi. Mi chiedo perché, avendo queste meraviglie “in casa nostra”, dobbiamo andare in vacanza sempre lontano, magari sulle Dolomiti ? Mania dell’esotico a tutti i costi?