Questo Canto di Gustavo Tempesta Petresine[1], fa parte di un suo libro di poesie intitolato “Ne cande”[2] Canto VII Di la oltre la nebbia che liscia i fianchi dell’abete soprano: un amore abbracciato lontano, aggugliato nella selce tenace, abbrancato d’arenaria antica, fra le falde di roccia sfarfallate dal vento, concupite …
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