di Luciano Pellegrini[1]

Bella escursione dal Rifugio Pomilio (1890 m) al Monte Focalone (2676 m): 800 metri circa di dislivello, quindi una salita dignitosa. Compreso le soste, io ho impiegato sette ore e mezza.

Da qui, avrei voluto raggiungere Monte Amaro (2793 m), che, sulla carta, presenta solo 117 metri di dislivello. Purtroppo, però, per farlo, servono ancora circa tre ore, tra andata e ritorno. Tutto il tempo, richiesto per 117 metri di dislivello, è dovuto al fatto che per raggiungere il Monte Amaro, dal Monte Focalone, bisogna affrontare i Tre Portoni : Cima Pomilio (2656 m) – Monte Rotondo (2658 m) e cima Pesco Falcone 2657 m “: Un saliscendi continuo, sia in andata ed ancora più difficoltoso al ritorno.
Insomma, se si è ben allenati, in circa dieci ore si può fare questa lunga e bella escursione, sino a Monte Amaro.

La base di partenza per il Monte Focalone e, poi, volendo e potendo, per il monte Amaro è il Rifugio Bruno Pomilio 1890 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Maielletta. La cima che si tocca ha uno strano nome: il Blockhaus. A seguito della annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia, esplosero, in Altosannio come in altri territori meridionali, i fenomeni che vanno sotto il nome di brigantaggio. Per alcuni, si trattò di movimento armato contro quell’annessione; per altri, si trattò di rivolta sociale; per altri ancora, si trattò di un movimento di stampo delinquenziale. In particolare, negli anni tra il 1861 e il 1867 sul massiccio della Maiella operarono numerose bande, ognuna delle quali aveva un capo e si muoveva in maniera indipendente dalle altre, sebbene fossero spesso indicate con il nome generale di Banda della Maiella. Il Governo della unificata Nazione Italia pensò bene di costruire proprio sulla Majella, e in particolare sulla Majelletta, un avamposto militare noto come Blockhaus, il quale aveva lo scopo di funzionare da deterrente e punto di forza militare proprio al centro del territorio controllato dai briganti. Il monte su cui fu costruito l’avamposto porta appunto il nome di

(2.106 mt s.l.m.). Vedi anche http://www.altosannio.it/sulle-tracce-dei-briganti-sul-blockhaus/
Fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto fino al piazzale del Blockhaus 2070 m circa, dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma, con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella, c’è stata la “machiavellica” chiusura al traffico della strada che dal Rifugio Pomilio raggiunge la Madonnina del Blockhouse. Decisione insensata che ha solo procurato noia e difficoltà agli escursionisti.
Il paesaggio è caratteristico delle alte quote: pietre, incantevoli costoni calcarei e immensi ghiaioni.
E la flora è affascinante. Fra i tanti fiori, cito la Silene a cuscinetto o muschio fiorito. Il nome scientifico è “Silene acaulis“

Fiorisce da giugno ad agosto, su creste, pendii sassosi, dai 1.600 metri sino ai 3.200 metri. E’ una bellissima pianta, a forma di cuscino, alta al massimo cinque centimetri, con piccoli fiori di colore rosa, con cinque petali.
Altre foto sul link:
https://picasaweb.google.com/102927067766305302836/6310180366174577393
[1] Luciano Pellegrini Abruzzese di Chieti, oggi in pensione, continua, con dedizione, a praticare le sue passioni: Alpinismo, Ambientalismo, Fotografia, Reportage, Viaggi, Gastronomia, scrivendone su web, carta stampata, su riviste anche on-line. agnpell@libero.it cell +393404904001
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Editing: Enzo C. Delli Quadri