Trattasi di itinerari che Isabella Pannunzio[1] (Isa per gli amici) percorre appassionatamente. Ne coglie gli aspetti più interessanti e, con piacere, ce li fa conoscere[2].

A circa 1550 m s.l.m, adagiato alle pendici di Monte Campo, la cima più alta dell’Alto Molise, si trova il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta. definito come uno dei pochi giardini botanici naturali, in quanto buona parte dell’area è lasciata a libera evoluzione. Inoltre è il giardino botanico posto a più alta quota dell’Italia centro-meridionale. Ma l’aspetto più importante ed emblematico è che il Giardino consente, attraverso un percorso di poche centinaia di metri, di compiere un viaggio ideale alla scoperta della flora e della vegetazione tipiche del nostro Appennino. E così si possono scoprire le meravigliose fioriture primaverili della faggeta, le specie caratteristiche degli ambienti umidi, l’importanza dell’abetina, i singolari e incredibili adattamenti delle piante della roccaglia e infine l’unicità e la pregevolezza delle specie degli ambienti di alta quota ormai rare e a rischio di estinzione.

Uno scrigno di pochi ettari, dunque, che conserva un patrimonio inestimabile di biodiversità! Un tripudio di forme e colori…epatiche, bucaneve, scille, viole, primule, gigli martagone, saponarie, sassifraghe, aquilegie, nontiscordardime…rallegrano i prati e il sottobosco nelle varie stagioni…mentre faggi, aceri, abeti si ergono a fare da cornice a tutto lo scenario.

Continuando il nostro viaggio in Alto Molise e passando sul versante settentrionale di Monte Campo, quello opposto al Giardino, al confine con il vicino Abruzzo, si trova un’immensa distesa boschiva, che agli occhi di chi è sulla cima del monte appare come un immenso mare verde. Sono boschi di faggio, in prevalenza, e cerrete mesofile, nelle quote più basse, ma soprattutto le abetine con la presenza di Abies alba una specie di notevole interesse botanico. L’abete bianco è una specie ormai decisamente frammentata nell’Appennino centro-meridionale, mentre un tempo si estendeva in maniera pressoché uniforme ed omogenea lungo tutta la dorsale appenninica. L’azione antropica ed il cambiamento climatico hanno portato nel corso dei secoli alla riduzione dell’estensione delle abetine.

Ma qui, nel piccolo Alto Molise, si estendono ancora nuclei di abetine sia miste, sia pure. Il Bosco di Vallazzuna, interamente esteso nel comune di Pescopennataro, ed il Bosco degli Abeti Soprani-Monte Campo-Monte Castelbarone-Sorgenti del Verde nei comuni di Sant’Angelo del Pesco, Capracotta,Pescopennataro ed Agnone. Entrambi questi nuclei sono due Siti di Importanza Comunitaria, ovvero siti riconosciuti dalla Comunità Europea come aree di notevole interesse per la presenza di specie della flora, della fauna e habitat di valenza naturalistica e fitogeografica.

Di notevole rilievo è inoltre la presenza in queste aree di due specie, Taxus baccata (Tasso) ed Ilex aquifolium (agrifoglio), molto rare e localizzate, nonché importantissimi relitti terziari.

Spostandoci nel cuore dell’Alto Molise, nei comuni di Vastogirardi e Pescolanciano, a circa 15 km di distanza in linea d’aria l’uno dall’altro, si trovano due Riserve Naturali Statali che dal 1977 sono state riconosciute dall’UNESCO come un’unica Riserva della Biosfera, rientrante nel Programma MaB, acronimo di Man and Biosphere. Il rapporto tra l’uomo e la biosfera, ovvero l’ambiente che ci circonda con tutti i suoi elementi, sono dunque al centro di questo Programma, il cui scopo è quello di attuare dei programmi di gestione ecosostenibile del territorio volti alla riduzione di perdita di biodiversità ed alla conservazione delle risorse e allo sviluppo sostenibile.

L’aspetto sicuramente più interessante è che in tutto il mondo ci sono 553 Riserve della Biosfera, di queste 8 solo in Italia, di queste 1 è nell’Alto Molise. Questi, che apparentemente sono solo dei dati numerici, rivelano invece l’immenso patrimonio che abbiamo nel nostro territorio e di cui spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto.

Per tutte e tre le ragioni di cui sopra e certamente molto di più, l’Alto Molise è un territorio di grande valenza naturalistica ed ambientale.!
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Una nostra amica, Mariolina Reccola, che ha avuto modo di leggere l’articolo e vedere le foto, ha scritto:
Camminerei ad occhi bendati .
Uno scorcio di bosco dove , anche ad occhi chiusi, …guarderesti .
L’immaginazione ti farebbe da guida .
I folletti ti indicherebbero la strada .
Io ci credo. Credo che i boschi nascondano tesori a molti sconosciuti .
Se fossi ancora un insegnante , porterei i miei alunni in quel bosco e gli insegnerei il rispetto e la cultura : ogni cosa deve rimanere al suo posto .
Tutto e poco per far capire che se vuoi un tesoro, non devi cercarlo in una isola con “la ricchezza ” che straripa .
È li vicino. Basta togliersi la benda e combattere perché rimanga tutto come è ……Bosco .
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Editing: Enzo C. Delli Quadri