di Marisa Gallo

Chi può dimenticare una notte lontana, del primi di settembre da bambina o meglio da ragazzina , intorno ai 10 anni?
Una famiglia media la mia, con tre figli: io , la prima, la mia sorellina tre anni di meno e un fratellino, ancor più piccolo: dieci anni di meno, nato dalle seconde nozze di papà. “Grande lavoratore”, indefesso e instancabile, tutto il giorno, tutti i giorni- feste e domenica comprese – papà era sempre a lavorare…. Anzi posso ora dire che la laboriosità è stato il grande pregio di nostro padre e forse il suo “limite”…Mai una distrazione… mai una gita per santuari, magari alle fiere di altri paesi vicini, che di solito tutti i paesani facevano, scambiandosi visite vicendevoli…
Io non ricordo di aver fatto “gite” da bambina, che – è risaputo – sono il carburante e il collante della fanciullezza e della gioventù, e meno ancora gite ai santuari, se non una sola volta, a Canneto, con la zia, Genoveffa, più anziana di papà, ma arguta e faceta.
Non avevo pensieri cupi e, se non proprio bianchi e rosa, come fiori primaverili, tuttavia erano pieni di speranze e di sogni…futuri! Quindi lascio solo immaginare con quale entusiasmo accettai l’invito di zia Genoveffa, che mi propose di andare a Canneto con lei, ma a piedi…solo io, che ero più grande!

Era una sera del 7 settembre1947?/48/? 49?? Non ricordo esattamente l’anno.Il giorno 7 settembre era – ed è tuttora – giornata di fiera, a Canneto in territorio di Roccavivara, ma a poca distanza anche dal mio paese, Montefalcone… Sia la festa che la fiera erano molto seguite da artigiani e compratori di bestiame, con tanti espositori, convenuti dai paesi del circondario per i loro affari. La gioia di noi bambini era mangiare qualche “vainella” – carruba – e se andava meglio, un gelato…
Molti pellegrini trascorrevano la notte in chiesa, per festeggiare, La Madonna del Sorriso, con messa e processione e la banda, e numerose bancarelle, ancora l’indomani, 8 settembre, giorno della natività di Maria. E anch’io come tutti cantavo…
“O madre di Dio
risuoni in Canneto
il cantico lieto
del labbro e del cor !
Poi, da studentessa ho studiato e recitato l’Inno Sacro di Alessandro Manzoni “Il Nome di Maria”. Riporto con piacere una parte dello stesso: stupende parole , per chi non l’avesse letto:
……O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, Che bei nomi ti serba ogni loquela! Più d’un popol superbo esser si vanta In tua gentil tutela. Te, quando sorge, e quando cade il die, E quando il sole a mezzo corso il parte, Saluta il bronzo, che le turbe pie Invita ad onorarte. Nelle paure della veglia bruna, Te noma il fanciulletto; a Te, tremante, Quando ingrossa ruggendo la fortuna, Ricorre il navigante. La femminetta nel tuo sen regale, La sua spregiata lacrima depone, E a Te beata, della sua immortale Alma gli affanni espone……………
E così, quella notte, io dormii sulle ginocchia della zia Genoveffa, mentre si alternavano canti e momenti di silenzio e preghiera! Alla luce di numerose candele, accese dai devoti , intorno e ai piedi della bella statua e sugli altari.E tanti, specie i bambini, dormirono come me… … … Che notte strana, inconsueta, ma bella e particolare, quella notte! Lene ricordo per l’anima, ora non più bambina!La sua memoria si riaffaccia alla mente, specie il 7 settembre, pur dopo 70 anni!
Nel nome di MARIA…..ognuno ripensa alla sua mamma….specialmente quando l’ha perduta-
CI AFFIDA ALLA MAMMA CELESTE E SOTTO IL SUO MANTO SIC ERCA PROTEZIONE………..
Anche mia zia Antonietta (zia Ietta) di Montefalcone trascorreva la nottata in preghiera nel santuario; erano in tanti, soprattutto donne, di Montefalcone. Altri tempi, e che sacrificio in onore della Madonna!