Silvana Poccioni [1]
Sangue antico
Oggi partire
è sfida assetata d’avventura
a colmare la noia dell’occhio
che presto succede all’entusiasmo dell’arrivo.
Segue la certezza del ritorno
velata appena di tristezza
che la speranza del prossimo viaggio
schiaccia e annulla
nella smania curiosa di un’altra ripartenza.
Non così
per chi conobbe anzitempo
la salsedine acre di un mare straniero.
Quel portone di verde antico
verniciato dal padre di mio padre
a cui si volse triste lo sguardo bambino
quando partii
si colora di prato e di bosco
ad ogni primavera
nei miei sogni argentini
alla Sierra del Plata
né scordo il mio paese
arroccato sui costoni della Ripa
paziente e silenzioso
come un saggio
in attesa che il figlio ritorni.
Nella scia di un aereo
che si dissolve in nebbia sottile
in un mare d’azzurro
intatto ritorna il ricordo della bruma mattutina
giù nella valle
al Verrino.
E nel presagio di un viaggio a ritroso
mi richiama a intatte stagioni
il mio sangue antico.
Grazie,gentile come sempre, caro Enzo. Solo una cosa: io non riesco a leggere gli ultimi due versi,
” mi richiama a intatte stagioni
il mio sangue antico”.
Forse sono sfuggiti nel postare la poesia, ma non importa.
Grazie ancora per darmi la possibilità di dimostrare il mio amore per questa terra anche attraverso il sito di Almosava.
Pura ed emozionante sensazione alla lettura di questa poesia: nostalgia che cova tanto tempo nell’anima dell’emigrante per la propria terra …. e poi vi ritorna!
E la scia della “nebbia sottile” si confonde con la bruma della valle del Verrino….
Bellissima!
La poesia crea un alito di nostallgia in chi la legge ed è commovente il viaggio di andata e ritorno che la poetessa traccia con poche mirabili emozionanti parole. Bella, bella! Complimenti!