di Fabio Strinati [1]
Roccavivara (fresca, sana, immediata…)
Zona ricca di canneti e il fiume Trigno
che segna il confine tracciandolo
con un serpentino corso
che del monte Capraro, ne assume
tinte di càrpino e della ghiandaia
una movenza leggiadra
che plana come nel sobrio mare,
una nota di piuma intonata
e cutanea.
Ricordo il fiato in gola
stringermi l’aria
in cima a un colle balioso,
e quel paesaggio
che sembra un cortile fiorito, frugale
e chiuso, m’ha rapito
dallo sguardo un’espressione
attonita quanto fasciata di mistero
nell’attimo della malìa.
Da Roccavivara,
quel vento pulito e rattenuto
che mi sfiorava il viso
tacendo per scena rara
o mirabile visione
quel sentimento
che all’amore accenna
come in ogni via,
segreti e passioni si rincorrono
gremiti di quei ricordi accesi,
con la Benedizione del Pane
che sa di frugale istinto,
come scintillìo
dalle ataviche fontane.
Fabio Strinati, (San Severino Marche 1983) Poeta e musicista. Sue poesie sono state tradotte in romeno e in spagnolo; è uno studioso dell’olismo, della patafisica, della poesia visiva, sonora, elettronica e concreta.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright: Altosannio Magazine
Un plauso al giovane poeta e musicista , che ha nel cuore “segreti e passioni” e negli occhi la “mirabile visione del suo “paesaggio”…il paesaggio del Trigno e di Roccavivara, dal quale certamente, allungando l’occhio, si riese a cogliere anche il mio paese, Montefalcone!!!E’ riuscito così” a gremire di accesi ricordi “la mia mente.
E perciò lo ringrazio .