Poesia di Gustavo Tempesta Petresine[1]
.
Re quatrarielle e la nuvela
Chisà ca ce sctarà dendre alla nuvela!
Ca sembra ‘na vammacia de chettone.
Sicuramende latte, pecché è ghienga!
E coma miè re ciele ne la chiove!
Forse ‘na mandra va gerenne ‘ngime
e z’arrarunna sole quand’è notte.
Ma chi le mogne tutte chille vacche!
Sarà ‘na sctella c’ascegne de felzune!
Purtanne appriesse settandasette vutte
jenne truvanne a ddù scta re cavute
ca te la nuvela che n’atterime chiuse.
Saglie de furia, vuojeta le latte,
e ze ne va a ddurmì che l’alma ghienga.
Il bambino e la nuvola
Chissà che ci sarà dentro la nuvola!
Che sembra una bambagia di cotone.
Sicuramente latte, perché è bianca!
E come mai il cielo non la piove!
Forse un armento si raduna sopra
e si riunisce solo quando è notte.
Ma chi le munge tutte quelle mucche!
Sarà una stella che scende di nascosto!
Portando appresso settantasette botti
cercando di trovare un suo pertugio
che la nuvole tiene chiuso con un tappo.
Sale di fretta, vuota tutto il latte,
e si addormenta con l’animo bianco.
_________________________
[1] Gustavo Tempesta Petresine Molisano di Pescopennataro (IS), si definisce “ignorante congenito, allievo di Socrate e Paperino”. Ama la prosa e la poesia, cui dedica molto del suo tempo, con risultati eccezionali, considerati i premi conseguiti e la stima di tutti.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Bellissima! Complimenti!!
Tenera come un bambino quando lo guardi mentre dorme. Così è la tua poesia, Gustavo!
troppo carina,tenera favoletta!
Fantasia bambina! scherzosa, ma anche meditabonda e congegnosa! mi ha fatto sorridere e pensare…Senza stancarsi il poeta ha contato le 77 botti di bianco latte! hai voglia a bere!
Ma perché non c’era questo armento di vacche anche al mio paese quand’io ero piccola …? allora il latte era sempre poco! Forse le nuvole del mio cielo non erano di quel bel bianco –latte di cui parla l’autore!!!
caro poeta GUSTAVO TEMPESTA, PERCHE’ NON FAI UN MIX tra la tua fantastica poesia sul latte e questa mia scritta tanto tempo fa, che ti invio ?! con la tua magica e fantastica penna ( o col bianchetto) forse riesci a sbiancare quelle nere bollicine nella cenere…
RICORDO LONTANO
Accanto al fuoco bolle un pentolino
di bianco latte; è già caldo fumante.
tre bimbi attendono la buona zuppa…
-” Fa’ tre parte uhuale , t’arcummanne”-
intima papà, ma gli vien risposto:
-“U latte è poche, a tutte e tre ‘n’avaste”
Uno scatto d’ira sul buon pentolino
e nella cenere grigia occhieggiano
mille bollicine inutili e vuote!
Rimasero vogliosi i tre bambini
intorno al focolare quella sera…
Ma l’ira di papà fu più che giusta.!
9 gennaio 2004 -a 10 anni dalla morte di mio padre!-
Marisa Gallo