di Gustavo Tempesta Petresine [1]

Rə verdə
Iə saccə ‘n acca
ca scorrə e glugghəjéa
‘mmiézzə allə prétə
ca zə porta ‘n zìnə.
E va sbattènnə e ‘mbonnə
e sciacquəjéa
accumbagnènnə
la canzona méa.

Rio verde
Conosco un’acqua
che scorre gorgogliando
in mezzo ai ciottoli
che si porta in seno.
Va sbattendo, bagna
e sciacquetta;
accompagnando
la canzone mia.
Questa poesia è tratta dal libro di Gustavo, NE CANDE edito da Edizioni SIMPLE (si trova su internet)
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[1] Gustavo Tempesta Petresine, Nativo di Pescopennataro, si definisce “ignorante congenito, allievo di Socrate e Paperino”. Ama la prosa e la poesia, cui dedica molto del suo tempo, con risultati eccezionali, considerati gli apprezzamenti e i premi che consegue continuamente. Il suo libro di poesie più bello e completo si chiama “‘Ne cande,”
Editing: Enzo C. Delli Quadri
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