Poesia di Antonia Anna Pinna
in dialetto di Villalago (AQ)

Parteje
E’ora d’engammenarce…
me mette le vestejete chiù bielle,
la soletoudene e du gocce de lebertà.
So pronda, le sendejere n’ghiana
ma ce vede è pulejete.
Lasse le rame de le putatoure che so fatte,
erano angora frische j addurevane.
Saglie, e le n’ghianà pesa ma vussa
ne me gejere, so fatte quele c’aveva fa.
Ogne crenale n’annasconne n’atre,
ma alla fejene arrejeve.
M’aspetta la coccia me vestejeta ne nejere
la trapasse che le bastone
la jette sotte da la torre senza aspettà.
Apre la mende j facce n’drà aria j povere d’ore
saglie angora, leggera ormaje
nen ce sta niende a trattenerme…
I jeje non me ferme.
Partire
E’ ora d’incamminarsi…
metto il mio vestito migliore,
la solitudine e due gocce di libertà.
Sono pronta, il sentiero sale
ma si vede, è sgombro.
Lascio i rami delle potature
indispensabili, necessarie,
erano ancora freschi e odorosi.
Salgo, e il salire pesa ma spinge
non mi volto, ho fatto ciò che dovevo.
Ogni crinale ne nasconde un altro,
ma alfine giungo.
Mi attende il mio ego vestito di nero
lo trafiggo subito col bastone di appoggio.
Lo butto dalla torre senza attesa
apro la mente e faccio entrare
luce, aria e pulviscolo dorato.
Salgo ancora, senza peso ormai
non c’è niente a trattenermi…
e io non mi tratterrò.
Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
☆☆☆
Ciao, Antonia Anna Pinna.
Molto bella questa tua poesia.
Ognuno di noi che è partito ha donuto faticare per prendere questa decisione.
Tu sei riuscita a sgominare il nero fantasma del tuo io per trovare la libertà, la gioia la felicità in un pulviscolo d’oro, nel successo del tuo lavoro.
Una nota, nel tuo ricordo, il profumo dei rami potati di fresco, come simbolo inconsio e consapevole delle cose belle e degli affetti lasciati. Il profumo, come un legame inconsio al tuo passato. …
Ciao tanti complimenti.
Ciao Antonia , bello ed encomiabile il tuo anelito: salire…salire sempre più in alto senza fermarsi.
Proprio così si deve affrontare la vita….Anche se talvolta -lo dico per esperienza personale-in agguato c’è il risucchio della “rinuncia” nei momenti di sconforto…
E’ forse questo il tuo pensiero espresso con le parole ?
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non si era copiata questa frase…..
“Mi attende il mio ego vestito di nero……”
Cara Marisa, tu cogli sempre nel segno come donna e come scrittrice. Grazie delle tue belle parole. A volte la felicità la possiamo trovare solo nella rinuncia.
Grazie Leonardo, sei sempre presente e generoso. Grazie infinite