Pandàfəchə, mazzəmarìllə e altri nomi di creature fantastiche della tradizione popolare abruzzese e molisana nello studio di Davide Boccia

La presente ricerca intende essere una raccolta sistematica dei nomi popolari delle creature fantastiche in area abruzzese e molisana. Difatti, fino ad oggi, non è stata redatta alcuna opera di tipo lessicografico inerente la nomenclatura dialettale degli esseri fantastici dell’Abruzzo e del Molise.
Pertanto, tra le motivazioni che hanno portato all’elaborazione di questo studio non c’è soltanto quella di raccogliere il più alto numero possibile di termini, ma anche quella di descrivere e analizzare i principali esseri immaginari della tradizione popolare abruzzese e molisana.
La quasi totalità dei tipi lessicali presi in considerazione in questo lavoro è stata attinta dal Dizionario abruzzese e molisano (1968-1979) di Ernesto Giammarco che costituisce la più grande opera lessicografica mai realizzata sui dialetti parlati in Abruzzo e Molise. A questa prima fase di spoglione è seguita un’altra relativa ad altri dizionari di area abruzzese e molisana che ha permesso di arricchire il patrimonio lessicale raccolto.
Ad esempio, dal Vocabolario del dialetto di Agnone di Domenico Meo apprendiamo che bbabbàṷə e papéṷnə sono entrambe i nomi del baubau agnonese che ha disturbato il sonno di intere generazioni di bambini nati nella città delle campane. Ad Agnone, papéṷnə è anche il protagonista della seguente filastrocca: fattə nu suónnə sənnò vé papónə / vé quirə viécchjə mattə mbriacónə / viécchjə mattə mbriacónə chə vjéa facènnə? / tuttə rə quatrarjéallə vjéa rrəsbəgliènnə «fatti un sonno sennò viene il baubau / viene quel vecchio matto ubriacone / vecchio matto ubriacone che vai facendo? / tutti i bambini vai risvegliando» (Meo, 2003:166).
Per quanto concerne la struttura del lavoro, esso è caratterizzato da una Introduzione dedicata alla descrizione e all’analisi degli esseri fantastici della tradizione abruzzese e molisana i cui nomi dialettali sono stati raccolti in questo studio. A questa parte introduttiva segue la presentazione del materiale raccolto, composto da 240 denominazioni dialettali di 11 tipi di figure fantastiche, organizzato in lemmi con l’intestazione del nome italiano in ordine alfabetico. A questi seguono le denominazioni ricavate dallo spoglio delle fonti insieme all’indicazione del genere, di eventualisignificati metaforici, della località di rilevamento e dell’opera lessicografica dalla quale il nome dialettale è stato attinto. Segue, infine, lo studio etimologico e l’annotazione delle filastrocche, degli scongiuri e delle credenze inerenti i diversi tipi di creature fantastiche.
Inoltre, i nomi dialettali delle creature fantastiche raccolti all’interno di questo lavoro, alcuni dei quali ormai caduti in disuso, rappresentano nel loro insieme un vero e proprio tesoro linguistico,testimone della ricchezza lessicale delle parlate abruzzesi e molisane. Così, il lavoro in questionesi propone l’ulteriore intento di fornire una trattazione fruibile tanto per lo specialista quanto per chiunque intenda approfondire la conoscenza di un aspetto poco indagato della cultura delle proprie origini
Lo studio I nomi delle creature fantastiche della tradizione popolare abruzzese e molisana è liberamente consultabile o scaricabile al seguente link:

Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri