di Silvana Poccioni [1]
Non so più cantare i giorni
Distratto dal silenzio
un rampicante antico ruba la mia luce
e la notte si lega ad ogni orario.
Per la vastità del vuoto
ammaina la vela anche la più piccola barca
e le nubi intrecciano ombre
sulla solitudine del fiume.
Oh, quanto lontano il tempo
in cui scrivevo lettere di fumo
e mi baciava gli occhi l’autunno
taciturno e grondante
come l’albero dopo la tempesta!
Ora ti vedo
ma lontano
come dalla collina un campo
il cielo da un naviglio.
Agnone, 25 marzo 2014
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[1] Silvana Poccioni Molisana di Rocchetta al Volturno, già Prof. Di Letteratura Italiana e Latino al Liceo, ha la passione per la poesia e i racconti, accolti in prestigiose antologie nazionali. È impegnata, anche, in multimediali di poesia ed editoria on-line.
editing: Enzo C. Delli Quadri