di Enzo C. Delli Quadri
Avevo molto da fare, in quel di Torino, le comunicazioni erano abbastanza difficili, il tempo a disposizione, non molto. Ma facevo del tutto per non far mancare la mia presenza attiva, ovviamente solo morale, ai miei genitori rimasti in Agnone. Tre figli, tutti e tre fuori paese, per lavoro.
Nel periodo invernale, erano momenti, quelli trascorsi a telefono, pieni di tensione. Avvertivo, attraverso quel freddo filo telefonico, tutte le difficoltà da loro attraversate. Cercavo di tener la conversazione di quei pochi minuti su toni leggeri e superficiali, ma, inevitabilmente, la loro solitudine finiva per riemergere pesante e penosa.
I miei facevano del tutto per dissimulare, ma due frasi buttate li, nel tempo, mi sono rimaste dentro nella carne, come pugnali.
Una la disse mia madre “ Fa fridde dentra e feura, arriva alle ossa”. “Fa freddo dentro e fuori, fin alle ossa”. Voleva dire che faceva freddo fuori casa (magari nevicava), ma un freddo diverso, più cattivo, arrivava anche dentro di sé.
L’altra, ancora più terribile la disse mio padre, quando alla mia insistente domanda: Ma papà, per favore, dimmi la verità, come ti senti? Rispose: “M’ sent com’ ‘nu mezzaun stetuat’ sopra a ‘nu marciappiad’…. E n’n passa nesciun’” “Mi sento come un mozzicone di sigaretta buttato su un marciapiede …. E non passa nessuno”.
.
Questa è la sorte toccata a tanti nostri poveri corregionali, poveri non di soldi o cibo o di che altro, poveri, invece, di vicinanza, dialoghi, comunanza di vita con i propri figli.
Finirà mai questa situazione nelle terre di Altosannio?
Per concepire una frase così, incisiva, secca, pregna, realista, anche un pò amaramente ironica, ci vuole cuore e cervello. E’ roba da “montanari”, non c’è dubbio.
Non finirà mai: Bello questo racconto è quello che abbiamo vissuto tutti noi, che per lavoro o come me sposata a Roma, ci siamo trasferiti.
Però comumque mi ha intristita
☆☆☆
Ciao,
Enzo Carmine Delli Quadri
una rievocazione fatta con il cuore.
Una tua realtà concreta, vissuta da molti, sia nei nostri paesi che altrove.
Io quando tornavo a Fraine chiedevo a persone amiche notizie dei loro figli lontani, in Italia ed anche oltre i confini della nostra Patria.
La risposta era quasi sempre simile:
“Sta bbunə” = Sta bene.
“Z’è ccasatə lochə” = si è sposato lì.
“Auannə arrvé” = In questo anno torna. (Ferie).
“Í so priparatə lu liettə, pə quanďarivé” = Gli ho preparato loro il letto, per quando torneranno.
“Mi so môssə lu telefnə”
= (Mi) ho installato il telefono (fisso in casa).
“Fogliəmə mi telefonə sembrə hossə … la dimonichə, a mizziurnə”
= Mio figlio mi telefona sempre lui la domenica a mezzogiorno.
“Quanna sta bbunə hossə,
sta bbunə tüttə” … = quando sta bene lui, stanno bene tutti.
Oppure aggiungevano:
“Zé ccattetə la chesə, sta bbunaune!” = Si è comprato una casa e sta benone.
“Za fattə la chesə!” = Si è costruita la casa.
“Ci so iutə a Natelə, nghi lu trenə, … m’é miniutə a togliə nghi la machinə a la stazziaunə” = Ci sono andato/a, con il treno, … mi è venuto/a prendere con l’auto alla stazione.
“Lochə fatoiə!” = Lì lavora.
“Chə cci vo fe hecchə,
hecchə nn gi po sté …” = Cosa ci vuol fare qui,
(Cosa può fare qui), qui non ci può stare”
“Hecche nn gi po cambé”. = “=Qui non ci può vivere …”.
Successivamente e durante il secondo dopoguerra, i giovani hanno trovato lavoro in zona.
Molti si sono trasferiti nelle cittadine litoranee, dove, oltre al posto di lavoro, vi hanno trovato anche più servizi e comodità, comprese le scuole superiori.
La presenza delle scuole è stata, spesso, la causa principale del trasferimento e, nella nuova residenza, lì possono fare studiare i propri figli . …
Grazie Leonardo.
Mi è capitato di “rileggere” questo RACCONTO….COMMOVENTE RICORDO, CON PAROLE COSì VERE INCISIVE
E SINCERE, che stimolano ricordi e anche amarezza in chi legge. ..
Anch’io ho lasciato mio padre appena ventenne(21anni) sposandomi …con un giovane d’altro paese…ma papà -stranamente-era contento! Eh,già …lui lavorava in SVIZZERA.ed allora si pensava che i figli”si dovessero sistemare” col lavoro- anche se lontano-come è accaduto a te, ma soprattutto le figlie femmine col… matrimonio!Certo tuo padre dava maggiormente peso ai sentimenti, essendo un uomo istruito… rimasto lui a casa! MA DI CERTO ANDANDO LONTANO A LAVORARE,HAI APERTO IL TUO ORIZZONTE AL MONDO,E
NEL MONDO, PER IL MONDO HAI PRODOTTO…COL SACRIFICIO FORSE DEI …SENTIMENTI!