Poesia di Esther Delli Quadri
Premessa
… …il vento freddo dell’Altosannio ti toglie il respiro quando spira forte sulle nostre montagne, soprattutto quando viene dal mare e porta forti precipitazioni nevose, quelle che i meteorologi definiscono perturbazione balcanica.
Molto spesso, poi, soprattutto in questo periodo di cambiamenti climatici, il vento freddo da est si scontra con i forti venti che spirano dalla direzione opposta. E allora si che siamo nella Tempesta perfetta e non sai più come proteggerti dai venti che spirano da tutte le parti est, ovest, nord, sud, ma senti che tutti ti colpiscono!
Cosa fare per ripararsi?
Quando tutto turbina intorno, devi rimanere immobile!
Devi rimanere immobile aspettando il grande silenzio dopo la bufera. Sei costretto a costruirti intorno un muro di neve, sei costretto a isolarti, a seppellirti nella neve e coltivare il tuo giardino di parole .
Sempre più spesso, poi, anche passata la bufera, devi rimanere circondato da una cinta di isolamento di neve.
E intanto, quando il vento spingendo veloci le nubi nel cielo te le lascia intravedere, osservi la luna e le stelle che brillano lontano nel loro firmamento. E ti capita di immergerti in pensieri strani tipo “La luna influenza le maree”. Non sarà che sono le stelle ad influenzare i venti, chissà magari per poter continuare a brillare di luce riflessa nel loro cielo? Diventa allora, la mia, la poetica dell’assurdo!
Si potrebbe concludere: E le stelle stanno a guardare !! Ma questa è un’altra storia.
Le parole
Chi aveva rubato
le mie parole
le aveva spezzate,
impastate col gesso.
Pietre,
lanciate con enormi fionde.
Ho coltivato il giardino
delle mie parole
al riparo di una serra
perché il vento freddo
che lo aveva inaridito
smettesse di soffiare.
Teneri germogli
sono cresciuti,
sbocciati.
Parole che credevo
perdute per sempre ,
come i fiori appassiti
dell’età dell’innocenza.
Limpide,come gocce di rugiada;
fresche,come ruscelli a primavera;
pure, come cristallo di rocca.
La mia anima si è riflessa
nelle loro mille sfaccettature,
e si è colmata
dei loro infiniti giochi di luce.
Hanno popolato i miei giorni,
confortato le mie notti.
Non c’è stata più solitudine.
Soltanto parole.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Tutti soggetti a un eterno ritorno spietato. Possiamo solo conciliare vita e morte triangolando gli universi, poetando il nostro Essere finito.
Mi piace la poesia, ma ancor di più la premessa!
“…quando tutto turbina intorno, devi rimanere immobile!…”
Vi prego. restituitemi almeno la “H” nel mio nome!!!!!!!!!!!!
bella e indispensabile la PREMESSA , forte e determinante il significato…ma perché non inglobarla con un’altra strofa nella poesia, cioè fare una Poetica Premessa?