di Paola Giaccio [1]

L’acqua corrente in casa è un lusso acquisito, dalle popolazioni, solo a metà del secolo scorso. Per approvvigionarsene, allora, occorreva andare al fiume oppure attingerla da pozzi oppure da opportune fontane distribuite nel territorio.
Le fontane, costruite in pietra, con aspetti esteriori significativi o umili, assolvevano a diverse funzioni che intercettavano i bisogni dei cittadini: come lavare gli indumenti, o gli attrezzi, far bere gli animali, attingere l’acqua per il mangiare, per bere e per tutti gli usi domestici; ogni vasca aveva la propria funzione: la fontana per attingere, il lavatoio per lavare i panni, l’abbeveratoio per far bere le mucche, le capre, le pecore. É presso queste fontane che le donne più volte al giorno, da sole o in gruppo, venivano ad attingere l’acqua fresca e limpida per i bisogni casalinghi o per alleviare le arsure dei contadini nei campi.
Ma, al di là di questi aspetti di vita domestica e agricola, le fontane erano un luogo di aggregazione: vi si svolgevano lunghe chiacchierate tra le donne, incontri di affari tra contadini, momenti di gioco per i bambini … E, soprattutto, le fontane erano le discrete testimoni di tanti segreti di cuore e dei primi baci di giovani innamorati che, con la scusa di andare a prendere l’acqua, prendevano appuntamenti brevi, ma intrisi d’amore…
Giunta l’acqua corrente nelle case, le fontane sono ancora lì, al centro del paese, quelle artistiche; nelle vicinanze dei paesi o nelle campagne vicine, quelle più umili; e sono molti coloro che ricordano a memoria tutti i nomi delle predilette fontane. Sono sempre là, testimoni del passato, ancora presenti nel quotidiano e chissà quante cose potrebbero raccontarci ancora.









e tante altre ancora che, per mancanza di spazio, non riusciamo ad inserire.
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[1] Paola Giaccio, Molisana di Agnone, libera professionista, ama profondamente la sua terra d’origine e ad essa dedica tempo e risorse, per divulgarne la bellezza.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
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VERO L’ACQUA DELLE FONTANE “CHIACCHIERINA” di per sé, potrebbe raccontare tante cose… Nel mio paese ce n’ era -e c’è tuttora – la fontana detta “cardinale”… Che abbia avuto a che fare essa con un alto prelato!?non lo so…Ma la sua acqua è veramente “cardinalizia”, cioè super fresca, super leggera, super… super…
Sono di Alfedena,un paese bellissimo dell’alto sangro, quando ero piccola andavo a giocare nelle fontane del paese, cene sono un po ,’ tutte molto antiche, in queste foto c’e’ la fontana della piazza, ora non c’è più l’acqua, ma contraddistingue il paese con la sua bellezza, poi c’è la foto della fontana Vittoria, un po’ fuori dal paese,noi ragazze andavamo lì tutte le domeniche, quanti bei ricordi…..