di Gustavo Tempesta Petresine [1]
21 agosto 2018… Le ferie sono finite. Uno sbattere di sportelli unito al rotolare dei troller riempie la mattina del 21 agosto.
Tornano al “travaglio usato” gli operai rinvigoriti dalle mangiate di “carna arruscte”; tornano negli uffici cittadini gli impiegati, con le facce colorite, rattristandosi di dovere di nuovo acquisire il pallido colore delle scartoffie.
Il Rio Verde sciacquetta allegro, questa mattina; somiglia a un quieto serpentello finalmente lasciato scivolare nel suo prato. Una bottiglia di plastica galleggia nella sorgente e un vecchio signore in abito vintage, brontolando va dicendo: “i soliti porci!”
[1]Gustavo Tempesta Petresine, Molisano di Pescopennataro (IS), si definisce “ignorante congenito, allievo di Socrate e Paperino”. Ama la prosa e la poesia, cui dedica molto del suo tempo, con risultati eccezionali, considerati i premi conseguiti e la stima di tutti.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
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