Poesia di Rodrigo Cieri[1]
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La solidarietà
A štu paese ma’ te sinte sole,
nesciune reste maie trascurate
grazie a chi alte nche la mente vole
e ucchie e rrecchie sempre tè ‘llertate
pe’ l’argumente da furnì’ le vocche.
Ma’ deserte lu ‘ncrocie de lu Corse
lasse lu gruppe che sošte e se scrocche
jurnate d’attenzione pe’ chi forse
nn’apprezze manche chi te fa retratte
ad arte. Pense a tté e de te parle;
tutte de te sa. Abbellisce pure,
pecché vo bbene, quelle che s’hî fatte.
Chi se schiatte d’ammidie come tarle
vulesse pussedé’ šta ‘mpuštature.
La solidarietà
In questo paese mai ti senti solo,
nessuno resta mai trascurato
grazie a chi alto con la mente vola
e occhi e orecchie sempre tiene attenti
agli argomenti da fornire alle bocche.
Mai deserto l’incrocio del Corso
lascia il gruppo che sosta e si fa carico
di giornate di attenzione per chi forse
non apprezza nemmeno chi ti fa ritratti
ad arte. Pensa a te e di te parla;
tutto di te sa. Abbellisce pure,
perché vuole bene, quello che hai fatto.
Chi si consuma d’invidia come tarlo
vorrebbe possedere questo modo di essere.
[1] Rodrigo Cieri, abruzzese di Celenza sul Trigno, di madre molisana, una vita dedicata alla Scuola, da docente e poi da Preside, dedito all’impegno sociale e la promozione culturale che porta avanti con testardaggine, in paese e neIl’ Alto Vastese. Coltiva un’antica passione, la pura poesia, in lingua, o più spesso in vernacolo, ottenendo consensi e premi.
Copyright Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Espresso con ironia lo sconforto diventa meno pesante ed amaro…
Così con parole quasi suadenti l’autore lo descrive in questo sonetto.
In paese dove tutto è noto è più facile essere preda di critica “malevola come tarlo” che rode, ma il sotterraneo sparlare spacciato per SOLIDARIETÀ fa più male se viene a colpire un operato fatto con le più giuste intenzioni…E succede spesso e volentieri e da tutti viene ahimè sperimentato!