Poesia di Gian Piero Stefanoni
dalla Raccolta Lunamajella [1 ] versione in dialetto di Mario D’Arcangelo

La Penne *
Chi vè po’ dice
ca qua ’n ce sta nijènte.
Ma assettàte facéme la véje
arencurrènne da le case le sderrúpe.
ciaffòssene le stelle,
quacche mbríje a lu spettà,
auníte a le Sante
ce ’ncavéme a le rocce.
*Nomignolo con cui i suoi abitanti chiamano il paese di Pennadomo (ch).
Pennadomo
Chi viene dice
che qui non c’è nulla.
Ma seduti vegliamo
rincorrendo dalle case i versanti.
ci incavano stelle,
vaghe ombre in attesa,
preghiamo con i Santi
allungati alle rocce.
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[1] Lunamajella di Gian Piero Stefanoni è una raccolta di poesie che trova nuove, singolari combinazioni di fonti di luce, di angoli e di spianate, di luoghi appartati e di consonanze di voci umane. Le poesie di Stefanoni trovano, in questa raccolta, una terra d’elezione. Non è del “suolo natio”, infatti, che il poeta canta, ma di una determinata area abruzzese, divenuta per il poeta paese dell’anima e terra del cuore.
Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Bellissima e intima come la nostra terra.
Grazie cara Antonia, un abbraccio.
Gian Piero