di Mercede Catolino [1]
Questa preghiera dialettale celebra il rito connesso alla festa dell’Annunciazione (25 marzo), quando i fedeli si recavano nella chiesa dell’Annunziata, in particolare le mamme e i “compari”, per portare i bimbi, affetti da ernia, a “passare la rosa“.

Addemane è la Madonna
e vaglje alla Lunziata
che tutte ru parendate,
‘ngondre Matalena:
“Matalena bianca, bianca,
che ce puorte ‘nghessa lampa?”
“Je ce porte l’uoglje sande
pe battezzà ru Sperde Sande”.
“E Sperde Sande cosa è?
“Vemmaria grazia plena!!”
E…vvelene! È pereculose
e la Madonna è piatosa”
Piatosa mmezza a mmare
e viata a chi se la mbara,
se la mbara la munachella,
pace ‘ngiele a pace ‘nderra
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Traduzione
Domani è la Madonna (festa),
e vado all’Annunziata (chiesa)
con tutti i parenti (compari della rosa),
incontro Maddalena:
“Maddalena bianca, bianca
che ci porti in questa lampada?”
“Io ci porto l’olio santo
per battezzare con lo Spirito Santo”
“E Spirito Santo che cos’è?”
“Ave Maria gratia plena!!
E… veleno è pericoloso
e la Madonna è pietosa”.
Pietosa in mezzo al mare
e beata a chi se la impara,
se la impara la monachella,
pace in cielo e pace in terra.
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[1] Mercede Catolino: molisana di Agnone (IS), insegnante, ama scrivere e esprime la propria vena letteraria sia in versi che in prosa. E’ un’appassionata cultrice delle tradizioni locali che ha raccolto nel volume “Mezzogiorno e Ventunora” pubblicato nel 2005.
Editing: Flora Delli Quadri
Copyright: Altosannio Magazine
Lo spirito popolare rifulge in questa filastrocca dialettale e la rende intrisa di religiosità. Molto bella.