di Esther Delli Quadri
Le tue pietre
Ti ho lasciato
non me ne son mai pentita
Volevo il mondo intero
volevo Vivere
Vivere cento vite
e volevo conoscere tante cose.
Allora, perché
mi stai dentro al cervello
come un tarlo
come un chiodo fisso?
Ho visto tante cose
e tanti posti belli,
più belli di te.
E, alla fine, ho capito perchè,
Tutte quelle belle cose
son dentro agli occhi miei
ma son le tue pietre che mi porto appresso
e che mi riempiono l’anima
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Le prime “pietre”, cioè le componenti fisiche e spirituali, le prime albe e i primi tramonti, sono veramente “pesanti “ per la nostra formazione futura e perciò non si dimenticheranno, come la lingua parlata sulle ginocchia della propria madre.
La ricchezza culturale successiva amplia e conclude l’apprendimento infantile, ma certo non ne cancella il delicato ricordo… nella poesia espresso con parole discrete e poetiche.