A cura di di Paola Giaccio [1]
L’anemone dell’Appennino appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae ed è una delle specie che fiorisce a inizio primavera.
Con i suoi fiori dai colori variabili dall’azzurro al bianco e al rosa, dona allegria al sottobosco delle faggete.
Il nome generico si riferisce ad Anemone, ninfa della corte di Chloris, la dea dei fiori.
Questa indispettita dall’amore che Borea, vento di tramontana, e Zefiro, vento primaverile, provavano per lei, la trasforma in un anemone, fiore dalla delicata corolla.
Anemone è così destinata a non appagare mai il desiderio d’amore, perché i suoi petali fragili si schiudono precocemente al soffiare della violenta e gelida Borea e sono, così, ormai avvizziti all’arrivo di Zefiro.
A tal proposito Teocrito scriveva quanto segue per spiegare il nome del fiore :
“Vocatur Anemone quod subito flos cadat;
caducus enim est et corrumpitur”
con ciò alludendo alla facilità con cui il vento (anemos) disperde questo bel fiore.
Il nome specifico, invece, allude al luogo di maggiore diffusione.
[1] Paola Giaccio, Molisana di Agnone, libera professionista, ama profondamente la sua terra d’origine e ad essa dedica tempo e risorse, per divulgarne la bellezza.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright: Altosannio Magazine