di Florindo Di Iorio [1]

Il risveglio
L’alba sfiorò i miei sogni
da incubi e brandelli di corpi
che trascinavano a stento dei volti
d’amore privo lungo gradini intrisi di sangue.
La luce squarciò lo strisciare dei corpi
da spente sembianze
trasportate a spalla da increduli giovani
grondanti di acqua mista a sudore
Restavo a guardare a volte sospinto
giù dai gradini bagnati da quel folle discendere
di corpi e ricordi di vite distanti
giunte al tramonto che appariva lontano .
Un folle afferrò la mia mano , i suoi occhi
parean forare il mio volto
era li la paura di un epilogo spesso sognato
qualcuno deciso afferrò il mio destino .
Come d’incanto tutto svanì
era soltanto un incubo e gli occhi socchiusi
tornarono increduli a guardar quella luce
che solo l’aurora ci dona e par dica suvvia il giorno è rinato.
Flo 28 marzo 2015 ( tutti i diritti di legge riservati )
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[1] Florindo Di Iorio, Molisano di Castelverrino (IS), vive a Castelvetro di Modena ma ha conservato intatto l’amore per il suo paese d’origine. Si occupa, amabilmente e, a volte, espressionisticamente, di cultura, scrivendo per sé, ma non disdegnando di condividere la sua passione con chi crede ancora nei veri valori della vita, nelle piccole cose , nella solitudine di chi ama stare in compagnia.
Musica: Rilassante
Editing: Enzo C. Delli Quadri