di Maria Delli Quadri
12 settembre 2012
Nel silenzio della notte mi vien fatto di ripensare alla giornata di oggi, alle emozioni vissute, alle sorprese riservatemi dai miei amici, reali e virtuali, che mi hanno inviato gli auguri per telefono, via internet, a casa.
E’ bello sentirsi amati e ricercati; la foto del gruppo di bambini tra cui ci sono pure io, ha destato vivo interesse, perchè essa, in effetti, è un documento storico che ci ritrae in un’età bella e spensierata, anche se i nostri visi sono un po’ tesi e quasi spaventati: è la generazione del 1935. All’epoca avevamo 4 anni, le bambine portavano un gran fiocco bianco in testa che era un po’ il nostro emblema. Ognuno di quei bimbi ha avuto il suo destino: Alcuni, anche più piccoli, non ci sono più. Stefanino, Anna, Giovanni e forse anche qualche altro, già da tempo, non vedono più la luce del sole. L’ultima ad andare via è stata, pochi giorni fa, Fausta, la bimbetta piccola piccola, davanti alla suora; aveva un viso bellissimo con gli occhi neri e lo sguardo intenso.”
Io sono qui a testimoniare che la vita, per alcuni, è un lungo percorso fatto di gioie e dolori e che tutti siamo stati bambini
Allora non sapevamo per esempio che, di lì a poco, i cieli del mondo si sarebbero incendiati e la guerra avrebbe portato lo scompiglio nelle nostre vite.
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[1] Maria Delli Quadri, Molisana di Agnone (IS), già Prof.ssa di Lettere oggi in pensione. Ama la musica, la lettura e l’espressione scritta dei suoi sentimenti.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Devo sinceramente complimentarmi per i tanti interessanti spunti offerti alla riflessione ed alle emozioni. In particolare a Maria Delli Quadri il mio grazie per l’agiltà del suo stile, la tenerezza dei suoi ricordi, la coerenza nel trasmettere tanta voglia di fare e altrettanto impegno a non dimenticare luoghi, affetti, suoni, colori e sapori.