di Duilio Martino

Sapor di resa ha l’atmosfera statica
arida l’aria cinge
d’assedio quand’è domo il vento, calda
è la cenere che ora occlude nari
e sempre in soave ascesa
dagli stami compiuti
– le cento bocche dei camini spenti – .
Leggo la resa su muraglie unghiate
dal flusso offese del feroce tempo
aspro è il respiro di possanze andate
sciupando selci di strade silenti.
Urlano resa i tenui lumi appesi
tra le macerie del mio borgo spento
l’inverno grava e i vecchi cerri arresi
pagano dazio ad un pungente vento.
Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Molto bella la foto di Fraine,
molto concreta e bella la poesia di Duilio Martino nel descrivere, con dolorosi accenti, una visione di triste realtà che coinvolge tutti i borghi montani del nostro territorio. Secondo me, bisogna ancora sperare.
Questi antichi borghi, da qualche anno vogliono reagire alla triste situazione descritta. Essi cercano di adottare strategie ed iniziative miranti a migliorare le condizioni di vita delle piccole comunità presenti. I borghi vogliono poter dare nuovi segni, nuovi necessari servizi, essi mostrano un forte desiderio e volontà di voler riportare un ambíto, agognato benessere nelle comunità. Benessere mirante a risollevare gli animi da tanta desolante realtà.
Vi sarà una nuova “volontà diffusa”, per una sperata, duratura, prosperosa rinascita nei nostri territori, nei nostri borghi? …
Foto di Fraine (CH).