Filastrocca di Michele Di Ciero[1]
E’lle la luna, e’lle le sc’telle
e l’angele che le catene
e ru lupe ‘ngatenate
tuoglie la sagliocca e menaiela ‘ngape.
Nne je la menà troppe forte
ca se rombe la sagliocca
la sagliocca nn’è la mia
bbona notte a segnuria.
(si recita Facendo girotondo)
Ecco la luna, ecco le stelle
e l’angelo con le catene
e il lupo incatenato
prendi il bastone e daglielo in testa.
Non darglielo troppo forte
che si rompe il bastone
il bastone non è mio
buona notte a vostra signoria.
(la “sagliocca” è un bastone tipo giunco, di quelli con cui si intrecciavano i cesti – nota di Assunta Di Giovanni)