Poesia [1] di Florindo Di Iorio [2] scritta il giorno mercoledì 6 aprile 2011 alle ore 0.45
Dalla Finestra
Mi affaccio, non vedo, mi sporgo e sorrido
che strano non c’è più nessuno!
Eppur tanto rumore udivo da dentro
forse echi lontani di anime sole.
Quel tiglio però mi inebria e profuma
è sempre lo stesso ad ogni stagione,
par quasi mi osservi, mi scruti, mi veda.
Ancora sorrido, un sussulto mi assale.
Torno a sognare dietro a quel vetro
un vetro appannato dal freddo del tempo.
Un calore mi investe, un fuoco improvviso
non brucio ma ardo di calore infinito.
Quel tiglio mi guarda, sorride a sua volta
sul prato infinito rivedo pensieri e speranze
mi adagio e socchiudo le palpebre ai sogni
che strano, son fuori da quella finestra!
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editing a cura di Enzo C. Delli Quadri
[1] Questa lirica fa parte del libro “Fantasie dell’anima” che Florindo ha prodotto a favore dell’Associazione ONLUS “Oltre la vita” di Isernia.
[2] Florindo Di Iorio, Molisano di Castelverrino (IS), vive a Castelvetro di Modena ma ha conservato intatto l’amore per il suo paese d’origine. Si occupa, amabilmente e, a volte, espressionisticamente, di cultura, scrivendo per sé, ma non disdegnando di condividere la sua passione con chi crede ancora nei veri valori della vita, nelle piccole cose , nella solitudine di chi ama stare in compagnia.
