Poesia di Marisa Gallo [1]
Dal bosco
Colpita dall’ascia bianca gaggìa[2]
del bosco oggi hai lasciato la frescura:
l’alma non più prigioniera di scorza
e spine, ora al sole è libera e pura.
Ti bagnan lievi e rugiadose stille;
mentre le mani laboriosamente,
accarezzan con paziente lavoro,
il tuo corpo, che dolor più non sente.
Or tu protezione sarai a’ balzi
di svelti bimbi e appoggio sicuro,
nel buio, agl’incerti passi de’ vecchi.
Ma gli occhi neri ancor rispecchieranno[3],
nelle lunghe e chiare notti di luna,
la candida neve della Maiella…
Roccamorice ‘95
[1] Marisa Gallo, molisana di Montefalcone nel Sannio, insegnante, amante e cultrice della Poesia, più per hobby che per professione, impegnata a restare al passo dei tempi, ma con animo caldo, non sclerotizzato dai media aggressivi.
[2] Gaggia o robinia, Acacia, Cascia, Falsa acacia, La Gaggia è sicuramente una delle piante esotiche più diffuse nei boschi e nelle zone ruderali d’Italia. Di origine americana, in relativamente poco tempo è divenuta una pianta talmente invasiva da arrivare a caratterizzare buona parte del territorio.
[3] gli occhi neri sono i nodi della gaggia divenuta staccionata.
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Editing: Enzo C. Delli Quadri