BRIGANTAGGIO DI UN TEMPO
A Fontesambuco (c.da di Agnone – n.d.r.) tanti anni fa c’era la famiglia Moauro che era molto ricca. Nei dintorni di Fontesambuco c’erano i briganti. I capi dei briganti erano Cuzzitto di Pietrabbondante e Fruscia di Poggio Sannita. Spesso andavano a saccheggiare la casa dei Moauro. Questi si dovevano nascondere e nella casa rimanevano i coloni che dovevano dare ai briganti tutto quello che chiedevano se no questi bruciavano la casa. Un giorno i briganti presero un figlio di Moauro e se lo portarono. Il padre, per riavere il figlio, dovette pagare 400
ducati.
Quando vennero i garibaldini i briganti furono distrutti. Un sabato santo i garibaldini, aiutati dai contadini si scontrarono coi briganti. Questi morirono tutti e la famiglia Moauro poté vivere tranquillamente
Nel bosco di Rocca Tamburri (Pietrabbondante – n.d.r) ancora ci sono le tracce delle tane dei briganti.
Florindo Cellilli – classe 4°- Fontesambuco (c.da di Agnone) – 1962
IL RAMAIO DI AGNONE
Mio nonno era un ramaio. Mi racconta spesso che, quando a primavera, andavano fuori a vendere il rame che avevano lavorato nelle loro botteghe durante l’inverno, viaggiavano con le vetture attraverso mulattiere impervie e boschi folti, oscuri. Qualche volta incontravano i briganti che allora popolavano le nostre zone. Però alla povera gente che andava in giro per guadagnare il pane
per sfamare la famiglia, non toglievano niente.
Era una fortuna se qualche volta si poteva viaggiare in carrozza. Dormivano sui sacchi con poca paglia; insomma facevano una vita da cani. Invece adesso si viaggia con i camion, con le automobili, dove c’è anche la radio e dormono in alberghi con i termosifoni e con tutte le alte comodità. Che differenza tra quel tempo e oggi. Sembra un sogno!
Giovanni Sabelli – classe 4° – 1962
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Piccola antologia di voci di bambini raccolte dal giornalino “Cuore” che si stampava in Agnone, presso la scuola elementare, nel periodo che va dal 1961 al 1968. Una accurato lavoro di recupero sta riportando a galla questi veri e propri tesori.
Sto scoprendo quanta storia nasconde Agnone ( che belle storie)
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