Poesia di Giuseppe Merola [1] tratta dal libro “Poeti Dialettali di Agnone” curato da Domenico Meo[2]
Chissə ùocchjə
Ddu štéllə arrubbatə ngìelə
alla nòttə cchjù səròina,
ddu lèmbə də lìucə . . .
e nu səlènziə chìupə
chə fa paìura.
Chissə ùocchjə mó nnə rə védə cchjù,
nə ngacciànə lə vècchjə,
sémbranə ddu təzzìunə
sóttə alla cənóicia.
Štu chéurə vattə suóccə,
e tu ləggìera tə nə vìa
lundanə, lundanə
cóm’e sùonə də cambana
chə sə pèrdə pə l’aria. . .
E nu suspóirə mə èššə darru pìettə.
Quegli occhi
Due stelle rubate in cielo
alla notte più serena,
due lampi di luce. . .
e un silenzio cupo
che fa paura.
Quegli occhi non li vedo più
non sprizzano faville
sembrano due tizzoni
sotto la cinigia.
Questo cuore batte tutto,
e tu leggera te ne vai
lontano, lontano
come suono di campana
che si disperde nell’aria. . .
E un sospiro mi esce dal petto.
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[1] Giuseppe Merola. Molisano di Agnone, prima emigrante in Sud Africa, poi, dal 1976 tesoriere delle Esattorie Consorziali di Agnone. E in pensione dal 2005. Da circa quaranta anni si occupa di Archeologia. Si dedica a conservare e catalogare documenti d’epoca. Ama studiare i segreti legati agli antichi mestieri.
[2] Domenico Meo. Abruzzese di Castelguidone (CH), ma agnonese di fatto, lavora alla Asrem di Agnone (IS). Si occupa, in termini scientifici, di dialetto, riti, usi e tradizioni popolari. Tanti i suoi libri, su cui giganteggia il Vocabolario della lingua di Agnone. . In questo suo ultimo lavoro Domenico Meo opera per resistere contro il livellamento estremo della globalizzazione, ridando luce e voce alle tante bellissime sfumature del nostro dialetto, attraverso la scoperta o la riscoperta dei nostri Poeti Dialettali. (Il libro è disponibile telefonando allo +39 0865 78647 oppure +39 329 6245907)
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Gli occhi da sempre e x sempre sono l’espressione dei sentimenti, ma essi e questi – i sentimenti- col tempo si modificano, si trasformano; si comincia con la presbiopia a GUARDARE MEGLIO… LONTANO.
Però è ben detto dall’autore: come ancor nella cenere restano scintille vive, così anche negli occhi ANZIANI di chi resta s’intravvedono sempre scintille d’amore.