Poesia di Antonia Anna Pinna

Casa me
Dolce la casa me
comme diamande le prete de le viale
luccecane
e m’arravogliane che luce reflesse.
Verde è le giardejne che m’avvraccia
che le profume seje
e me ‘ngondra de naschuoste
pe’ ‘ngannarme che n’addoure scenescoute
Forte è le titte meje
fatte
da chi sa ch’ada pruttegge.
Calle
le liette meje,
cunnela d’ore pe le suonne e le voglie mee.
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Dimora
Dolce la mia dimora i ciottoli del mio viale come diamanti brillano e mi accolgono con luci riflesse.
Verde il mio giardino che mi abbraccia con il suo profumo e mi incontra di nascosto per sorprendermi con aromi misteriosi.
Forte il mio tetto
Costruito
da chi sa cosa deve proteggere.
Caldo
Il mio giaciglio, ,
culla d’oro dei miei sogni e desideri.
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Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Grazie Enzo. Buona domenica
Ciao, Antonia Anna Pinna.
Bella la tua poesia.
Spesso succede che la casa in cui si vive e si risiede stabilmente, attualmente, non sia quella dell’infanzia e della nostra adolescenza.
Per alcune motivazioni affettive legate ai tempi trascorsi, accade che le altre case che abbiamo abitato o che attualmente abitiamo, pur essendo nostre di fatto, non le amiamo quanto e più della povera casa in cui abbiamo vissuto i prim anni della nostra vita, in cui abbiamo imparato tutte le cose belle e buone che ci hanno accompagnato fino ad oggi.
Per cui, leggendo la tua poesia ho immaginato che anche tu, quando scrivi: “Casa me”, ti riferisca alla casa che “ha cullato” i tuoi primi sogni, le tue prime aspettative.