Poesia di Pasquale Izzi [1]

Acqua del Trigno
So che tu mi hai battezzato,
quando ero infante appena nato.
Ricordo che da ragazzo bevevo alla tua fonte
e giocando con te mi bagnavo e dissetavo,
nel tuo limpido stagno mi specchiavo.
E mente tu sorgevi, meravigliato
vedevo il sole risplendere nel tuo fondale.
Oggi rimpiango il bel tempo passato:
addio verde giovinezza amata,
di questa vita son già stanco
ma dell’eterna rassegnato.
Lode a te Acqua che ancora sgorghi
fresca da quel luogo come allora,
fra i colli rocciosi, all’ombra dei boschi
scorri a valle e scavando ancor profondo
quel tortuoso solco,
fino al mare con il tuo fiume te ne vai.
[1] Pasquale Izzi, di Vastogirardi
Copyright Vastogirardi&Fiends,
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Ha fatto tanto percorso il fiume Trigno, bagnando coste e campi scorrendo fra dirupi e valli ed anch’io ho goduto qualche volta del suo refrigerio estivo in tempi lontani… vicino al santuario di CANNETO, nel territorio di Roccavivara ( e Montefalcone nel Sannio, mio paese nativo ! ).
Abbeverati dunque alla stessa fresca acqua, sconosciuti, ma accomunati dall’essere SANNITI del tempo passato… e con l’amore per la poesia .
Complimenti per i tuoi spontanei e poetici versi, dedicati al nostro bel fiume.