a cura di Enzo Carmine Delli Quadri

Un altro video, relativo alla serenata del 2017, è a disposizione digitando https://www.facebook.com/watch/?v=1158945594223414
Qui sotto sono riportate alcune foto da esso tratte.




Fin dai tempi antichi e ancora oggi, a Scanno si conserva il costume di cantare 5 serenate particolari patrimonio della cultura popolare, da rispettare e conservare, riservate solo alle donne in circostanze diverse: la più importante la “penesella” che si cantava sotto la finestra degli sposi la sera prima delle nozze, la serenata di Sant’Eustachio, la serenata dei fiori, la “spartenza” e, infine, quella oggetto di questo scritto, la serenata della Chezetta (Calzetta), un tipico canto di questua organizzata il 5 gennaio, la vigilia dell’Epifania, per raccogliere donazioni, in particolare, alimenti. Circa le sue origini, alcuni studiosi del folklore abruzzese rimandano alla tradizione del capodanno celtico dei longobardi che invasero le terre d’Abruzzo tra il quinto e il sesto secolo dopo Cristo.
La Chezetta (versi di un anonimo, qui sotto nella versione di Arturo Tarullo) viene portata in giro, per le vie del paese, da gruppi di paesani, vestiti con la tradizionale “cappa” o mantella o mantellina di panno nero e muniti di improvvisati strumenti musicali. La cantano sotto le finestre delle donne scannesi e, proprio lì, appendono la chezetta (calzetta) con l’auspicio che venga riempita con doni e soprattutto con svariati cibi.
Addumane è la Pasquetta,
sia Santa e benedetta
e con gli Angeli a cantare
e i pastori a sorvegliare.
E tu Maria prepara la chezetta,
ce sta Giuseppe che te la mette;
nen ce mettènne né cène e chervone,
mittece suole la robba bona.
Se la chezetta è de flanella
Mettece la robba bella.
Se la chezetta è de line
Mittece nu fiasche de vine.
Buona notte figlia mia
Buona Pasqua ed Epifania.
Buona notte e così sia
Ti saluta la compagnia.
Il giorno seguente, l’Epifania, ci si ritrova per riscuotere i frutti delle promesse strappate, e così, tutti insieme, uomini e donne, concludono il giorno della Befana con un banchetto che, come vuole la tradizione, deve essere abbondante e succulento.
Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri