di Benedetto di Sciullo e Giovanni Mariano [1]
Come si faceva a stirare quando non c’era la corrente elettrica? Facile: con un ferro da stiro riscaldato dalla brace presa dal camino o dalla stufa a legna!
Tale oggetto, usato non soltanto in Abruzzo e Molise, era stato studiato in maniera molto accurata ma presentava purtroppo una serie di svantaggi.
La brace che veniva introdotta dall’alto doveva essere di una pezzatura piuttosto grossaper evitarne la fuoriuscita dai fori presenti nella parte inferiore. Tali fori servivano a far circodilare l’aria all’interno del ferro durante la stiratura in modo da mantenere viva la brace in esso contenuta. Se la circolazione non era sufficiente, si poteva aumentare aprendo una “valvola” posta nella parte posteriore del ferro da stiro.
Stirare, si sa, non è stato mai un lavoro piacevole, ma farlo con un ferro così pesante costituiva sicuramente un sacrificio ancora maggiore. Senza contare la cenere o i pezzetti di carbone che inevitabilmente fuoriuscivano dai fori posti alla base del ferro. Quante volte le massaie avranno dovuto rilavare la biancheria o ricucirla nei punti in cui era stata bruciacchiata dalla brace?
Ed allora non esistevano neppure i tessuti “non stiro”!
In alternativa si usavano ferri che non avevano bisogno di contenere la brace. Erano veri e propri pezzi di ferro che oggi ornano le nostre librerie.
[1] Benedetto Di Sciullo, Abruzzese di Fallo (CH), libero professionista. Dedica tanto tempo alla cultura locale per mantenere concretamente vivi i palpiti di un mondo antico che accomuna tanti di noi e che, dal passato, ancora ci accarezza e ci emoziona superando oceani e continenti
Giovanni Mariano, Abruzzese di Fallo (CH), informatico. Cura con Benedetto Di Sciullo il sito dedicato a Fallo sapendo di fare piacere ai conterranei che apprezzano le abitudini, l’aria, i profumi dell’Alto Vastese.
Editing: Enzo C. Delli Quadri
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