Trattasi di itinerari nel territorio dell’ Almosava che Isabella Pannunzio [1] (Isa per gli amici) percorre appassionatamente. Ne coglie gli aspetti più interessanti e, con piacere, ce li fa conoscere attraverso le sue foto [2].
Il monte Porrara, alto 2,137 metri, è la propaggine ultima della Majella che, verso sud si rimpicciolisce, sia in larghezza che in altezza. Dalla vetta è un susseguirsi di saliscendi con un colpo d’occhio sulle valli laterali veramente notevole, qualcuno ha detto a 720° perchè occorre girare su se stessi almeno due volte per guardare con un minimo di attenzione tutto l’ambiente circostante.
È situato nel Parco Nazionale della Majella. Alle sue pendici nasce il fiume Aventino, nel territorio comunale di Palena, che origina l’omonima valle che si apre a levante fino all’ Adriatico.
Anticamente chiamato Palleno (da cui deriva il nome della città di Palena), il monte ospitò tre santi giunti in preghiera: San Celestino Quinto Papa, eremita in una grotta nelle vicinanze del santuario della Madonna dell’Altare, San Falco, eremita in una grotta tra il Porrara e la Majella e San Nicolò da Forca Palena.
Il percorso sul monte Porrara si snoda lungo la cresta senza grosse pendenze, il primo tratto in un bosco misto a prevalenza di faggi poi su prati. Il sentiero è ottimamente segnato con segni bianco-rossi e ometti di pietra, una segnatura molto sobria ed essenziale anche perchè la traccia è sempre ben visibile, il tratto della cima del Monte Porrara al Guado di Coccia è il tratto più bello e panoramico e presenta brevi passaggi esposti e a picco sulle valli sottostanti. A destra quella del fiume Aventino, un corso d’acqua che dopo circa 45 Km confluisce nel Sangro.











[1] Isa, Almosaviana, si è laureata in Scienze naturali, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Lavora presso la Cooperativa MadreNatura che si occupa di Educazione Ambientale, Consulenza Ambientale, Percorsi Naturalistici.
Adora una frase di A. Rimbaud: ”…ed io come uno zingaro me ne andrò via lontano nella Natura!”
Editing: Enzo C. Delli Quadri
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MOLTO BELLO…!
Tocca le corde più profonde! Una natura commovente nella sua indomita bellezza!
Fare qualcosa con passione !! ecco si vede dal sorriso la soddisfazione che si prova ad “ascendere”una meta… tanto che pur avendole discese quelle cime non ci sono foto relative… E’ lì la bellezza , andare in alto! ed è il sincero augurio- anche nel suo significato metaforico- di un’anziana signora, contenta di vedere un’ancora giovane donna cimentarsi nell’ASCESA!